Valore aggiunto: Rieti e Viterbo valori bassi ma in recupero

L’Alto Lazio prova a risalire la classifica del valore aggiunto pro capite con Rieti al 25esimo posto (+7,9%) e Viterbo al 37esimo (+7,1%) in Italia per variazione percentuale del valore aggiunto a prezzi base e correnti tra il 2021 e il 2022.

È quanto emerge dall’analisi realizzata dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere sul valore aggiunto provinciale del 2022 che è una delle tradizionali attività di misurazione dell’economia dei territori realizzata dal sistema camerale.

Dall’indagine emergono tuttavia valori assoluti del valore aggiunto pro capite annuale in entrambe le province – 21.065,88 euro a Viterbo e 20.945,33 euro a Rieti – ancora molto lontani dalla testa della classifica dominata da Milano che ha raggiunto lo scorso anno quota 55.483 euro. Un valore tre volte e mezzo superiore a quello generato da Agrigento (15.665 euro), fanalino di coda e quasi doppio quello della media nazionale (29.703).

A livello settoriale, crescite a due cifre si rilevano in particolare in corrispondenza delle costruzioni (10,4%), anche per effetto del superbonus 110%, e dei servizi (+10,6%), mentre l’industria in senso stretto cresce del 9,5%. Guardando al pre-pandemia, solo a Firenze il valore aggiunto prodotto resta ancora sotto i livelli precedenti al Covid segnando un calo del 4,7% nel 2022 rispetto al 2019, ma è in crescita dell’8,8% rispetto al 2021. Mentre allungando l’orizzonte all’ultimo decennio, tra il 2012 e il 2022, a mostrare maggiore vigore sono soprattutto le province più “giovani”, più “industrializzate”, più strutturate e orientate all’export.[1]

 

Nord e Sud sempre distanti, ma qualcosa si muove

L’articolazione geografica del valore aggiunto mette in risalto le differenze ancora esistenti in termini di valore aggiunto prodotto tra il Nord e il Sud del Paese. La classifica del valore aggiunto pro-capite 2022 è capitanata, infatti, da ben tre province del Nord con Milano in testa (55.483 euro), seguita da Bolzano/Bozen (49.177) e Bologna (41.737). E bisogna scorrere fino al 47esimo posto per trovare la prima provincia appartenente al Mezzogiorno. Mentre le ultime 32 posizioni sono tutte occupate da province meridionali. Ma in soli quattro anni, tra il 2019 e il 2022, diverse province del Sud si sono distinte per avere fatto sensibili passi avanti. Tra le prime dieci province che mostrano avanzamenti più significativi Potenza è migliorata di 20 posizioni, Brindisi e Matera di 7. Ed è ancora Potenza ad essere schizzata al primo posto per crescita del valore aggiunto prodotto tra il 2021 e il 2022 con un + 16,4%, seguita nella top cinque da Bolzano/Bozen (+12,4%), Trento (+11,8%), Matera (+11,5%) e Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (10,9%).

Tuttavia, nel complesso è il Centro Italia a registrare nel 2022 rispetto all’anno precedente una crescita più sostenuta rispetto alla media italiana (7,8% contro 6,9% a prezzi correnti) – grazie soprattutto al buon andamento della Toscana (+8,6%) e del Lazio (+ 8,1%)- , seguita da Nord est (+7,3%), Sud (+7,2%) e Nord Ovest (+6,1%).

 

Uno sguardo di dettaglio all’Alto Lazio

Le costruzioni mettono a segno il risultato migliore delle varie componenti del PIL soprattutto nella Tuscia che registra una crescita del settore del 10,6% nel 2022 verso il 2021, a fronte di un incremento medio nazionale del 10,4% anche per effetto del superbonus 110%. Anche Rieti evidenzia una discreta crescita del settore con un +8,5% nell’ultimo anno analizzato. Viceversa è la provincia di Rieti a mettere a segno il risultato migliore se si analizza il triennio 2019/2022 +25,2% rispetto al +24,3% di Viterbo.

Anche la crescita del settore servizi segue la stessa dicotomia, con la provincia di Viterbo che migliora il risultato nazionale ad un anno con un +11,5% rispetto al 10,6% nazionale, mentre la provincia di Rieti è stata più performante nel medio periodo (2019-2022) con un +14,9% rispetto al +5,8% della media nazionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: Elaborazioni su dati Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere

Tab 1-Graduatoria delle province italiane in base al valore aggiunto a prezzi base e correnti pro-capite. Anno 2022

POS

PROVINCIA

VALORE AGGIUNTO PROCAPITE (EURO)

VARIAZIONI POSIZIONI RISPETTO AL 2019

POS

PROVINCIA

VALORE AGGIUNTO PROCAPITE (EURO)

VARIAZIONI POSIZIONI RISPETTO AL 2019

1

Milano

55.482,93

0

55

Lodi

27.280,66

-7

2

Bolzano/Bozen

49.176,61

0

56

Livorno

26.898,12

-2

3

Bologna

41.737,48

1

57

Biella

26.745,64

-6

4

Trento

40.513,00

1

58

Ferrara

26.336,96

-3

5

Parma

40.186,67

2

59

Asti

25.968,39

0

6

Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste

39.592,88

2

60

Pistoia

25.937,54

-2

7

Modena

38.613,31

2

61

Chieti

25.828,67

-1

8

Roma

37.546,79

-2

62

L’Aquila

25.623,01

-1

9

Reggio nell’Emilia

37.300,40

1

63

Massa-Carrara

25.156,09

0

10

Firenze

37.060,32

-7

64

Terni

25.140,11

6

11

Vicenza

36.526,69

3

65

Grosseto

24.982,09

3

12

Trieste

36.086,97

0

66

Pavia

24.469,79

-4

13

Padova

35.614,89

3

67

Pescara

24.256,98

-1

14

Genova

35.028,61

-3

68

Fermo

24.118,97

-3

15

Verona

34.928,93

2

69

Imperia

24.024,22

0

16

Piacenza

34.716,94

3

70

Latina

23.977,57

3

17

Treviso

34.308,15

3

71

Teramo

23.972,34

0

18

Brescia

33.905,11

-3

72

Verbano-Cusio-Ossola

23.948,45

-8

19

Bergamo

33.779,36

-1

73

Frosinone

23.151,94

-1

Author: redazione