Un gemellaggio tra Vallecupola e Tagliacozzo unite dal Volto Santo

PROPOSTA DI UN GEMELLAGGIO E DI UN ‘CAMMINO DEL VOLTO SANTO’ TRA TAGLIACOZZO (L’AQUILA) E VALLECUPOLA (RIETI)

 

di Giorgio Giannini

 

A Vallecupola, in una cappella della Chiesa parrocchiale della Madonna della neve c’è un affresco, di artista anonimo e datato 1545, raffigurante Gesù Cristo crocifisso e vestito con una lunga tunica (dalmatica), chiamato per tradizione Volto Santo, che è simile al crocifisso ligneo, risalente all’ottavo secolo, conservato nel Tempietto del Volto Santo, a pianta ottagonale, realizzato nel 1484 da M. Civitali, ubicato nella navata sinistra del Duomo di San Martino a Lucca. Secondo la tradizione, il crocifisso arrivò  su una barca senza equipaggio a Luni (Toscana) e fu poi portata a Lucca.

Il Volto Santo affrescato a Vallecupola è singolare perché Gesù è raffigurato crocifisso non su una croce latina, ma su una croce a forma di Algiz, che è una lettera dell’alfabeto runico, usato dall’antico popolo germanico. Pertanto, la realizzazione dell’affresco  quasi certamente è anteriore alla metà del XV secolo in quanto la croce a forma algiz è stata usata dagli artisti in Italia tra il XIII ed il XIV secolo. Al riguardo, la Chiesa della Madonna della neve ha il campanile realizzato nel XIII secolo e quindi in quel periodo potrebbe essere stato fatto l’affresco.

Purtroppo, il Volto Santo versa in uno stato di notevole degrado a causa delle infiltrazioni  di acqua piovana e della umidità. In un Convegno tenutosi l’8 settembre 2018 ed organizzato dalla Biblioteca- Casa Museo Angelo Di Mario, diretta dalla giornalista Maria Grazia Di Mario, si è sottolineata l’urgenza di provvedere al restauro dell’affresco. Gli atti del Convegno sono stati presentati in un convegno tenutosi on line domenica 25 ottobre 2020, con la partecipazione di rappresentanti  istituzionali e di associazioni, di restauratori e di studiosi, tra i quali il sottoscritto, nel corso del quale è stata ribadita l’urgenza di provvedere al restauro o quanto meno alla messa in sicurezza dell’affresco, tanto più che la chiesa della Madonna della neve è stata lesionata e quindi dichiarata inagibile in seguito al terremoto dell’estate 2016.

In particolare il sottoscritto ha lanciato la proposta del gemellaggio con Tagliacozzo (L’Aquila) dove, nel monastero delle suore benedettine dei Santi Cosma e Damiano, è conservato  un Volto Santo di Gesù, dipinto su tela probabilmente nel XVII secolo, donato  da un esponente della Famiglia Colonna, che ha governato su Tagliacozzo dalla caduta degli Orsini (1497) fino all’abolizione del feudalesimo nel Regno di Napoli (1806). Questo dipinto è esposto alla devozione dei fedeli e portato in solenne processione, il sabato e la domenica dopo la Pasqua, con la partecipazione del Sindaco, della giunta  e del Consiglio Comunale. E’ quindi considerata  la festa della Municipalità di Tagliacozzo.

Questo Volto Santo è simile a quello conservato a Manoppello (Pescara) nell’omonimo Santuario, che però è raffigurato su un velo sottile, di dimensioni  molto ridotte, di appena 17x 24 cm, che era raffigurato all’interno di un telo molto più grande eliminato in occasione del restauro realizzato all’inizio del XVII secolo dal frate Remigio da  Rapino che mise il velo tra due vetri inseriti in una cornice di noce. In questo modo l’immagine del Volto Santo, considerata acheropita (non dipinta da mano umana), è visibile da entrambi i lati. L’immagine è sovrapponibile al volto dell’uomo raffigurato nella Sindone, un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino.

Secondo la tradizione, la reliquia fu portata a Manoppello nel 1506 da un pellegrino sconosciuto,  scomparso dopo averla consegnata  al medico Giacomo Antonio Leonelli.

Secondo alcuni storici il velo di Manoppello sarebbe il Velo della Veronica, esposto nel 1208 in una cappella nell’antica basilica di San Pietro in Vaticano dal Papa Innocenzo III e  successivamente, in occasione del primo Giubileo, proclamato dal Papa Bonifacio VIII nel 1300, portato in processione da San Pietro alla vicina chiesa di Santo Spirito in Sassia. Ne parla anche Dante  nel Canto XXXI del Paradiso (vv. 103-111) ed il Petrarca nel Sonetto XVI del Canzoniere. Il Velo sparì (sicuramente rubata perché era considerata dai pellegrini una delle ‘Mirabilia Urbis’ e la più preziosa delle reliquie cristiane) nel 1608, in occasione dell’abbattimento della cappella, in cui era conservata, per la costruzione della nuova Basilica. Dato che il Volto Santo di Manoppello fu esposto la prima volta nel 1646, potrebbe essere il Velo della Veronica o più probabilmente una copia dello stesso (vietate solo dal 1616 dal Papa Paolo IV), in contrasto con la tradizione dell’arrivo a Manoppello  nel 1506.

II sottoscritto ha proposto anche la realizzazione di un ‘Cammino del Volto Santo’ tra Tagliacozzo e Vallecupola, sull’esempio del omonimo Cammino del Volto Santo tra Luni e Lucca. Il percorso, di poche decine di Km, potrebbe essere fatto  a piedi o in bicicletta, attraversando il bellissimo paesaggio della Riserva naturale Monte Navegna e Monte Cervia, tra i laghi del Turano e del Salto, all’interno del quale si trova Vallecupola.

Auspichiamo che la Biblioteca- Casa Museo Angelo di Mario, si faccia promotrice di queste due proposte, che speriamo possano essere realizzate presto.

 

 

 

 

 

Author: redazione