Tersilio Leggio: un grande e generoso studioso

di Marco Testi

 

E così se ne è andato. Il 29 aprile Tersilio Leggio ci ha lasciato. Con lui scompare un intero patrimonio culturale. Tersilio, infatti, non è stato solo un amministratore e sindaco di Fara in Sabina, ma ha saputo coniugare quella che era la sua dimensione più autentica e profonda, la conoscenza del territorio sabino, in un contesto comparatistico che in Italia non è ancora sviluppato, ma che altrove ha permesso di restituire la complessità -e la fecondità- del rapporto tra archeologia, arte, letteratura, religione e territorio.

Documenti alla mano, collaborazioni con alcune università, con istituti di scavi e ricerche, con la British School di Roma di cui era honorary fellow, ricognizioni attente sul territorio, attenzione alle radici antropologiche e culturali di un universo complesso come quello sabino e reatino, hanno fatto di Tersilio il più importante punto di riferimento per la cultura complessiva non solo della Sabina ma dell’Italia centrale e del nostro Paese in modo più esteso.

Molto attento anche al contributo femminile alla storia del territorio, ha curato insieme a Sofia Boesch Gajano il volume Da santa Chiara a suor Francesca farnese. Il francescanesimo femminile e il monastero di Fara in Sabina nel 2013.

Molti altri sono stati i suoi studi, da solo o in collaborazione con altri studiosi.

Ma mi sia permesso qui ricordarne anche e soprattutto il tratto umano: ogni qualvolta gli si chiedeva di collaborare o di partecipare a convegni o presentazioni di libri (tra cui alcuni dei miei), pur essendo un leader nelle sue ricerche,  faceva del tutto per aderire: solo negli ultimi tempi le sue condizioni di salute gli hanno impedito di essere dei nostri. Era umanamente e non solo scientificamente disponibile, e il suo prestigio era a disposizione della ricerca e della conoscenza del territorio e della sua cultura.

Questo ne ha fatto e ne fa tuttora un unicum, un raro esempio di grande studioso che accettava di partecipare a convegni per contribuire allo sviluppo della conoscenza della sua e della nostra terra, senza se e ma e senza spocchia.

Ci mancherai Tersilio, e non è un modo di dire. Umanamente e culturalmente.

Author: redazione