Proprio nel fine settimana in cui si è svolta l’edizione 2023 della festa del Sole, 300 persone hanno deciso di approfondire il tema del raddoppio dell’Acquedotto del Peschiera in una due giorni che è culminata domenica mattina con una passeggiata fino alla centrale Acea sul Peschiera. Grazie agli interventi di qualificati relatori, è stato possibile inquadrare in una maniera più ampia lo stato dei bacini idrici del reatino. Una terra certamente ricca di acqua, e già da lungo tempo fonte di approvvigionamento per la Capitale e per altre aree del Lazio; il che non significa che di tale risorsa si debba abusare, soprattutto laddove essa non sia più sotto il controllo del pubblico, ma sia l’oggetto di un business di natura privata, come quello della società per azioni Acea. Sulla questione, NOME Officina Politica era gia intervenuta per mezzo di un’interrogazione a firma di Carlo Ubertini, affinché il Comune ottenesse una risposta da Acea, ma soprattutto da Regione e Ministero dell’ambiente, in merito alla valutazione di impatto ambientale (VIA) in base alla legge che prevede l’obbligo di valutare gli effetti dei prelievi che siano superiori rispetto a quelli attuali. Per tutta risposta, la società Acea si è trincerata dietro il mero possesso di una concessione, che peraltro è stata rilasciata proprio senza VIA. Ma se fin qui l’infrastruttura esistente ha consentito un prelievo inferiore rispetto a quello previsto dalla concessione, ciò non significa che automaticamente la disponibilità di una nuova conduttura possa consentire un prelievo maggiore rispetto a quello attuale, senza averne prima valutato i potenziali effetti per l’integrità dei corpi idrici fluviali che sono strettamente connessi alle sorgenti del Peschiera. Anche perché le cose cambiano e sono già cambiate nel corso del tempo: la portata media del Peschiera è già diminuita, secondo gli stessi dati Acea, da 18.000 litri al secondo a 15.000 litri al secondo. Se oggi Acea è limitata nel prelievo a 8.700 litri al secondo, la nuova infrastruttura acquedottifera avrà una capacità complessiva addirittura fino a 19.000 litri al secondo, cioè già teoricamente superiore a tutta l’attuale portata del Peschiera. Dire, da parte della multinazionale, che ci si atterrà ad una concessione rilasciata più di 50 anni fa, e che prevede 10.000 litri al secondo di prelievo, genera perlomeno dei dubbi, soprattutto in quanto non sono previste, da progetto e nemmeno da prescrizioni, misure idonee per calcolare l’effettivo limite di captazione futuro. In prospettiva, dunque, il nostro fiume Velino – e con esso anche la Festa del Sole – potrebbero avere ancora ben pochi anni di vita. Chiediamo, pertanto, che il comune capoluogo entri nel merito della questione, senza lasciarsi liquidare da Acea – come avvenuto fin qui – e pretendendo dalla Regione Lazio immediato riscontro in merito al rispetto delle norme.