Scopriamo il vecchio orologio della collegiata di Collevecchio

di Renzo Giorgetti

 colleveccio orologio2Un sito comunale indica che nel 1780 il campanile della collegiata della SS.Annunziata fu rovinato da un fulmine e venne ricostruito. In tale occasione fu posto un nuovo orologio ed una nuova campana. La campana presenta il nome del priore Felice Filippi ed il marchio del fonditore Riccardi.

La notizia probabilmente è stata rinvenuta nelle carte dell’archivio storico da qualche studioso.

L’ultimo meccanismo dell’orologio, che era presente nel campanile, è esposto come cimelio nella Sala Consiliare del Municipio, attualmente considerato non agibile poichè compreso nella “Zona rossa” del paese, in seguito al recente sisma.

Il responsabile dell’Ufficio Tecnico, Ingegnere Simone Sileri, con grande disponibilità e cortesia ha potuto effettuare una fugace ripresa fotografica in occasione di un sopralluogo nell’edificio effettuato con l’assistenza dei Vigili del Fuoco e mi ha gentilmente inviato due immagini.

Le foto non lasciano dubbi: il meccanismo del 1780 non esiste più. La macchina conservata nella sala consiliare del palazzo Comunale risale senzaltro alla fine del XIX secolo oppure ai primi anni del Novecento.

Si tratta di un telaio di forma orizzontale, in stampo di fusione di ghisa, con torretta centrale rialzata. Vi sono due cilindri di ferro che mettono in movimento un ruotismo di ottone. La suoneria è regolata da una partitora a scaletta con chiocciola in ottone (visibile in primo piano nella foto).

La ventola è orizzontale ed è costituita da due alette di lamiera. L’asta del pendolo è in metallo con la lente di lamiera di ottone ripiena di piombo.

Sarebbe auspicabile poter esaminare da vicino io telaio per verificare l’eventuale presenza di una iscrizione che riveli la datazione o il marchio di fabbrica.

Sul davanti del meccanismo è stata fissata l’artistica lancetta unica in lamiera sagomata, che era prima apposta sul quadrante.

Si tratta comunque di un meccanismo storico e di pregevole fattura che merita di essere conservato e studiato.

 

 

 

 

Author: redazione