di Renzo Giorgetti
S.Maria dei Raccomandati
La chiesa era annessa al convento dei minori conventuali.
Il libro di Orvinio di Amaranto Fabriani, inserito in un sito web, indica alcune notizie interessanti sull’organo che era già presente nella seconda metà del XVI secolo.
La presenza dell’organo viene descritta nel 1648 dal padre francescano F. Bonaventura Theuli di Velletri, nella sua opera “Apparato minoritico della Provincia di Roma”.
Si cita un atto notarile del 15 dicembre 1582 relativo ad una relazione del vicario del vescovo Gravellano : “la chiesa è grande, bella, con organo”.
Adesso rimane solo la cantoria. L’autore del libro di Orvinio indica che prima c’era un piccolo strumento: “Ricordo bene di aver visto da fanciullo i resti del minuscolo organo che ivi esisteva al tempo dei Conventuali”.
S.Nicola di Bari
La chiesa parrocchiale presenta una cantoria sopra la porta di ingresso. Sulla cantoria si trova l’organo che pare pervenuto da Subiaco, come si accenna nel manoscritto di Orvinio di Amaranto Fabriani composto nel 1939:
“Nella cantoria è ststemato un organo acquistato a Subiaco per la somma di lire cinquecento circa settanta od ottanta anni or sono”.
Partendo da questa notizia ho rivolto la ricerca alle diverse chiese di Subiaco per cercare la provenienza dell’organo arrivato ad Orvinio.
Calcolando 70 o 80 anni a ritroso dal 1939, il trasferimento dovrebbe essere avvenuto nel 1859 oppure nel 1869.
Le chiese di Subiaco da cui poteva provenire l’organo sono addirittura sei, secondo quanto risulta da un libro del 1857 che descrive il paese.
Possedevano un organo le seguenti chiese: S.Pietro dei minori osservanti, la collegiata di S.Andrea Apostolo, l’oratorio del Suffragio, e la chiesa della Natività e decollazione di S.Giovanni Battista, annessa al monastero delle benedettine. Altri due organi erano nel monastero di S.Benedetto e nella chiesa di S.Scolastica.
In merito alla chiesa di S.Andrea Apostolo lo storico Fabio Gori, nel 1855, accennava sinteticamente alla presenza dell’organo: “decorata con ottimo organo sulla porta principale”.
Nel 1857 Adone Palmieri indicava la presenza di un organo ubicato invece in uno dei coretti del presbiterio: “Ed evvi superbo organo in un dei laterali coretti”
Oggi nei due coretti si trovano le canne di un organo elettrico del 1955.
Esaminiamo adesso i due organi del Cenobio benedettimo.
Un libro del 1851 indicava sinteticamente la presenza dell’organo: “il maestoso tempio d’ordine jonico adorno di scelti marmi, d’organo e di coro assai pregevole”.
Anche lo storico Adone Palmieri nel 1857 riferiva la presenza di uno strumento nella chiesa di S.Scolastica indicandone l’autore: “eccellente organo del Caterinozzi”.
Palmieri indicava ancora che esisteva un organo anche nella Sala del Capitolo del monastero di S.Benedetto.
Un libro del 1975 cita altre notizie interessanti sullo strumento di S.Scolastica, riferendo che nel 1794 fu ampliato:“E finalmente si pensò anche all’organo ingrandendo con molte nuove canne quello antico dell’organaro Cesare Catarinozzi”.
Il lavoro di ampliamento fu svolto da Celestino Catarinozzi.
Fino al 1983 nella chiesa si trovava un grosso strumento di 12 piedi la cui canna maggiore di facciata, sopra l’anima, reca la scritta “Cesare Catarinozzi Fecit”. L’organo si trova adesso nella chiesa dei SS.Pietro e Andrea a Novalesa (Torino).
Peraltro nella chiesa di S.Scolastica, sopra la cantoria nella controfacciata si vede ancora un imponente prospetto di organo del XVIII secolo, che in parte conserva la struttura originaria.
Queste informazioni portano alla conclusione che l’organo trasferito da Subiaco ad Orvinio non fosse quello della basilica di S.Scolastica o del cenobio di S.Benedetto, bensì quello di un’altra chiesa ancora non identificata.
Viaggio pittorico antiquario da Roma a Tivoli e Subiaco sino alla famosa grotta di Collepardo descritto la prima volta da Fabio Gori, tipografia delle Belle Arti, Roma 1855, parte terza Subiaco, p.4.
Adone PALMIERI, Topografia Statistica dello Stato Pontificio: ossia breve descrizione delle città e paesi, loro malattie predominanti, commercio, industria, agricoltura, istituti di pubblica beneficenza, santuari, acque potabili e minerali, popolazione […], parte seconda, Comarca di Roma, tipografia Forense, Roma 1857, pp.160-169.
Descrizione sopra l’origine di Subiaco del canonico Jannuccelli, tipografia Contedini, Roma 1851, p.9.
Stanislao Benito ANDREOTTI – Giovanni SBRAGA, Subiaco nella seconda metà del Settecento, tipografia editrice S.Scolastica, Subiaco 1975, pp. 85, 106, 229.
Siti web:
Amaranto Fabriani, Il libro di Orvinio, edizioni Gianni Forte; Orvinio Sabino di Roberto Donati notizie storiche, Roma 1984.