L’organaro Luca Neri da Leonessa: la vita e le opere

di Renzo Giorgetti

 

Un omaggio ad una figura di rilievo, che aveva come punto di partenza una bottega artigianale nel paese di Leonessa, oggi così devastato dagli eventi sismici.

Prenderò in considerazione la sua attività nella regione Umbria, nella quale egli risulta particolarmente attivo, in modo itinerante, nel periodo 1635-1664.

Il 31 ottobre 1635 Luca Neri stipulò il contratto per l’imponente organo commissionato dai frati domenicani di Perugia del valore di 1500 scudi.

Di questa opera ho raccontato la storia in un mio articolo pubblicato a Perugia nel 1996. (Studi e documentazioni n.29).

Le clausole riferite ai dettagli tecnici sono sorprendenti, ci fanno venire la voglia di conoscere quale sia stato il suo maestro e dove sia avvenuta la sua formazione artistica, che ha determinato la scelta fonica straordinariamente variata. Riporto qualche frase del documento:

 

“Si concede l’opera del nuovo organo del detto convento al signor Luca Neri romano, habitante in Leonessa, presente et accettante, con i patti infrascritti, cioè, che detto signor Luca debba fare detto organo di 14 piedi chiamato all’ottava bassa, con la prima canna di stagno in mostra, di cinque castelli,  con cinque canne per castello a guisa di quello che è nella chiesa di S.Maria dei Servi di questa città, con sedici registri cioè:

primo  il Principale di ottava bassa come si è detto, 2° un registro di Ottava con il Principale, che viene ad essere all’unisono, 3° un altro registro pure all’Ottava attappato, 4° uno alla Quintadecima, 5° Decimanona, 6° uno di Vigesima seconda, 7° Vigesima nona, 8° tre Flauti uno d’Ottava, l’altro di Vigesima nona, et il terzo coperto, 9° un registro di Tromboni, duplicando i registri a gusto del detto ser Luca sino a 16 nel bancone. Il bancone del detto organo debba essere di piedi quattordici tutto, cioè per fuggire i portaventi et debba essere a vento et non a tira per quanto si può, mantici convenienti all’organo o di vacchetta o di stecche. […] Item che il detto signor Luca sia tenuto, come promette, fare l’Ottava attappata non con legno, ma con piombo con la sua cannella in cima; che il Flauto sia a fuso alla quinta cioè in decimanona con il Principale. […] che il registro de Tromboni dal mezzo in su formi Voce Humana”.

 

Le tipologie di registri proposti per lo strumento fanno ritenere possibile che Luca Neri, definito romano abitante a Leonessa, abbia lavorato da giovane nella bottega romana di qualche celebre organaro. L’organo per la chiesa di S.Domenico fu poi realmente costruito tra il 1638 ed il 1640. [vedi foto n.1]

 

Nel 1641 Luca venne chiamato dai canonici della cattedrale di Perugia per un importante lavoro di restauro ed abbassamento del tono corista, come risulta dal documento che avevo pubblicato in una rivista specializzata [L’Organo, XXVI 1989-1990] :

 

“L’organo della nostra cattedrale, essendo in grande necessità di essere accomodato in modo che non si poteva più sonare; il reverendissimo Capitolo commise a monsignore Allessandro canonico Giovio che lo facesse raccomodare come per decreto l’anno 1641 a dì 20 giugno et fu pregato monsignore canonico Annibale  Anestaggi che volesse trattare con il signor Luca Neri da Leonessa, ottimo maestro di organi, che si volesse contentare di conveniente mercede, come fece, in gratia del quale, si contentò di cinquanta scudi, obbligandosi a spolverizzarlo, raccomodare le canne che hanno bisogno di essere accomodate, comprando del suoil piombo et acordarlo, abbassandogli una voce etc.”

 

Nel 1643 Luca Neri costruì un organo nella chiesa di S.Maria della Piaggiola a Gubbio, che è stato recentemente oggetto di un accurato restauro ed è tornato a suonare, come attestano numerosi siti web locali.

Nel 1647 costruì il grande organo nella cattedrale di Terni, situato entro la ricca e decorata cassa, disegnata dal Bernini e fatto recentissimamente restaurare dalla Curia.

Nello stesso anno realizzò l’organo ancora esistente nella chiesa di S.Niccolò a Collescipoli, anch’esso oggetto di recente restauro e ripristino.

Lo studio della figura di questo straordinario costruttore ed artista, fa immediatamente sorgere apprensione proprio perchè in questi giorni gli eventi sismici che hanno interessato la Valnerina hanno danneggiato tra gli altri edifici di Norcia, la chiesa di S. Agostino che conserva uno degli ultimi strumenti di Luca Neri fabbricato nel 1664. [ vedi foto n.2]. Opera tarda di questo straordinario artista, forse l’ultima conosciuta, che corre gravi pericoli. Il contratto di commissione lo attribuisce chiaramente al maestro di Leonessa: “Dominus Lucas Neri romanus organarius”.

Riflettiamo sull’importanza ed entità del nostro patrimonio artistico in grave pericolo ogni istante di questa travagliata epoca.

Author: redazione