Il sindaco di Terni e il diritto sulle acque delle Marmore

Da Nome e Officina Politica riceviamo e pubblichiamo

 

Il Consiglio comunale di Terni ha approvato un atto di indirizzo politico che reclama il diritto dei ternani a usufruire gratuitamente della produzione elettrica delle Marmore.

 

L’”Alternativo popolare” (populista?) neosindaco di Terni, Stefano Bandecchi, dimostra attraverso un atto politico la volontà di indirizzare la Regione Umbria a corrispondere i proventi delle concessioni idroelettriche sul territorio ternano, ed al contempo instaurare un diverso tipo di relazione con la multinazionale elettrica ENEL.

 

Questo atto rappresenta un esempio di iniziativa politica che ci saremmo aspettati anche qui da noi, soprattutto a fronte dei dossier presentati da NOME Officina Politica sullo stesso tema già da molto tempo.

 

La provincia di Rieti continua infatti a non ricevere adeguati ristori per lo sfruttamento delle risorse idriche, ma nessun amministratore reatino, e meno di tutti Sinibaldi, è stato capace di guidare i nostri territori nella rivendicazione di questo sacrosanto diritto.

 

Così come ancora nessun cenno proviene da Palazzo di Città circa la reiterata richiesta di anteporre una Valutazione di Impatto Ambientale nel processo di approvazione del raddoppio dell’acquedotto del Peschiera: una battaglia incerta, considerato il peso dei Comuni reatini, ma su cui, appunto, si misura la capacità di leadership di un politico e la rappresentanza di una giunta e di una maggioranza consiliare.

 

La differenza umana e politica tra Bandecchi e Sinibaldi, probabilmente è questa qui: il primo non ha timore di lanciare la palla in avanti per radunare la propria città e le altre forze politiche attorno a un tema identitario e concreto, che tutti possono condividere; il secondo si dimostra ogni giorno incapace di farsi carico delle responsabilità che gli elettori gli hanno assegnato, cercando di nascondere le sue debolezza con propaganda e bulimia comunicativa.

Author: redazione