FERENTO, 22 AGOSTO (ORE 21,15), NEL TEATRO ROMANO LUCA BARBAROSSA E STEFANO MASSINI, DIALOGO SULL’AMORE
Come nella poesia di Wystan Hugh Auden che dà il titolo allo spettacolo, così tentiamo un’indagine su cosa sia l’amore, oltre. Oltre le frasi fatte. Oltre i tutorial sentimentali, oltre la melassa dei romanticismi preconfezionati e oltre le infinite narrazioni d’amore che da film, libri e canzoni si sono stratificate in noi, rendendoci ostaggi di modelli e copioni. Tutto in amore appare oggi già visto, già sentito, già noto. E allora proviamo se non altro a cercarla, questa verità.
È quello che faranno Stefano Massini divulgatore pop, graffiante, ironico, spiazzante, indagatore delle storie quotidiane e degli stati d’animo, unico autore italiano nella storia ad aver ricevuto un Tony Award, l’Oscar del teatro americano e Luca Barbarossa, nel loro recital suonato intrecciando sul palco parole musica. Stefano Massini racconterà l’amore con testi inediti accompagnato da brani scritti per l’occasione da Luca Barbarossa che andranno poi a dar vita a un album di inediti.
Uno spettacolo unico dove le storie si intrecceranno con la canzone d’autore per coinvolgere il pubblico in un viaggio, in un caleidoscopio di immagini, in un grande gioco di stimoli, sensazioni, suggestioni e sensibilità. L’amore sotto la lente del microscopio, l’amore sul banco degli imputati, l’amore sul lettino dell’analista, l’amore sulla partitura dell’orchestrale. L’amore che ci circonda, ovunque. Chissà, magari potremmo scoprire che siamo tutti devoti a una menzogna, e che chiamiamo sbrigativamente amore ciò che andrebbe piuttosto chiamato attrazione, infatuazione, affetto. O forse l’amore non sarà tutte queste cose mescolate insieme? Ma con quali dosi? Ed ha una data di scadenza? Le storie raccontate da Stefano Massini si ritrovano nella canzone d’autore di Luca Barbarossa per coinvolgere il pubblico in un viaggio, in un caleidoscopio di immagini, in un grande gioco di stimoli, sensazioni, suggestioni e sensibilità. “Quello che è spiacevole, per non dire dannoso – dice Massini – è che l’amore abbia perso la sua dimensione di sorpresa, d’incanto e magia. Lo stupore resta qualcosa che deve appunto sorprendere, lasciare straniti, in certi casi addirittura impauriti. E invece siamo preparati, non da un’educazione amorosa, bensì da stereotipi, copioni che ci vengono serviti dai film, dalle canzoni, dalle arti. Quando arriviamo all’amore non arriviamo certo a lui, ma a dei modelli che ce lo raccontano”.
“L’amore dovrebbe scavare nella nostra mente, arrivare all’essenza di noi stessi – aggiunge Barbarossa – Ma siamo vittime di tante inibizioni: siamo il risultato di millenni di pregiudizi, discriminazioni, regole più che discutibili. Per fortuna l’amore è sempre un’eccezione”.
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