IL “LAMENTO DI AMATRICE” CON MUSICA DI CAMILLO BERARDI VINCE IL 1° PREMIO AL VENAPRILE” 2021
Domenica 5 Dicembre 2021, presso la sede della “Fratellanza Artigiana” di Teramo, della quale il primo Presidente Onorario fu Giuseppe Garibaldi, si è svolta la cerimonia di premiazione dei vincitori del Concorso VERNAPRILE 2021, alla presenza delle autorità e dei componenti della giuria. Nel corso della manifestazione sono state discusse le tematiche del dialetto e della musica etnica.
Un antichissimo “Lamento funebre” raccolto nell’Alta Sabina nel territorio di Amatrice e musicato da Camillo Berardi, ha vinto il 1° Premio per la “Canzone dialettale” al Concorso “VERNAPRILE” 2021 organizzato dall’ ”Associazione Culturale Fratellanza Artigiana” di Teramo.
Il testo della “Nenia di Amatrice”, di autore anonimo, ebbe la singolare fortuna di attrarre l’attenzione di Alessandro Manzoni e Benedetto Croce.
Il 18 dicembre 1855, da Cassolnovo, Alessandro Manzoni così scriveva alla moglie Teresa:
“Leggi e fa leggere l’ottava scritta qui sotto, che fu sentita e tenuta a mente da Leopardi, in un villaggio degli Abruzzi nel territorio di Amatrice, e faceva parte di un canto improvvisato da una giovane sposa ai funerali di un suo amico, ucciso da gendarmi che lo inseguivano, come refrattario:
Se t’arrecorda, dentr’allu vallone,
Quando ce comenzammo a ben volere,
Tu me dicisti: sci o none;
I’ te vordai le spalle e me ne iene:
Or sacci, mio dorcissimo patrone,
Che inzin d’allora i’ te voleo bene:
Vience domane, viemme a conzolare,
Che la risposta te la voglio dare.
E ditemi se, in tutti i canti popolari che abbiate letti, avete trovati otto versi che possano stare al paragone con questi”.
Il Leopardi al quale fa riferimento il Manzoni era Pier Silvestro Leopardi, un patriota e politico italiano, nato ad Amatrice il 31 dicembre 1797 e morto a Firenze il 14 luglio 1870.
Anche Benedetto Croce fu informato del testo della “Nenia di Amatrice” e, senza conoscere il giudizio dato dal Manzoni, la definì “Stupenda, una cosa addirittura classica, perché disegnata con pochi tratti essenziali e con parole di meravigliosa proprietà”.
Del “Pianto di Amatrice” non è pervenuta la linea melodica, perché il lamento funerario era improvvisato e ripetitivo o monotono nella melodia, e nel passato venivano presi in considerazione soltanto il contenuto e l’efficacia popolare della poesia.
Il pianto funebre, oggi, è il grande scomparso della poesia popolare e qualche traccia in Italia resta in pochissimi ambiti, lontani dal mondo e legati tenacemente alle tradizioni.
Camillo Berardi, attratto da questi versi che erano stati oggetto di attenzione da parte di Leopardi, Manzoni e Croce, “Ha composto una sua musica, rimettendo in circolazione un tema affascinante con un’adeguata melodia, meritando un lodevole encomio e, pertanto, la giuria ha deciso di assegnare alla sua opera il Premio VERNAPRILE 2021 XXIV EDIZIONE”.