Guidotto Pisano a San Polo dei Cavalieri: antichità e mistero di una campana

campana1 campana2 campana3Mistero: nessuno nel paese è al corrente della presenza di una antichissima campana, neppure il parroco della chiesa di S.Nicola di Bari.

Nel campanile di tale chiesa esiste una campana che pare fusa nel 1390, secondo quanto affermano vari siti web.

Non ci sono notizie invece della antichissima campana del 1272 fusa da Guidotto da Pisa.

La presenza di questo bronzo d’epoca è veramente eccezionale poichè è l’unica prodotta da maestro Guidotto nella Sabina.

Gli articoli di Luigi Cimarra e di Maria Grazia Mara, ne citano la presenza e rivelano le sue peculiarità.

Il manufatto misura centimetri 80 in altezza, compreso il nodo ed ha un diametro maggiore di centimetri 63. Quello che affascina è l’iscrizione apposta sul bordo, a cui ho apportato alcune correzioni ed integrazioni:

 

“ A.D. MCCLXXII AD HONOREM DI[VE] ET BEATE MARIE VIRGINIS ET S[ANCTI] PETRI APO[STO]LI + GUIDOCTUS PISANUS ME FECIT, XPS VINCIT, XPS REGNAT, XPS IMPERAT AGLA”.

 

[XPS è l’abbreviazione consueta chi-rho sigma nella Nomina Sacra di Christus]

In merito all’ultima parola “Agla”, Cimarra afferma essere “di pregnante valore magico religioso”.

Certamente risulta una parola misteriosa ed inquietante.

Trattasi del monografo Agla, descritto nel 1654 da Stephan Michelspracher a Dresda nella sua opera “Speculum Artis et Naturae in Alchymia”.  (foto n.1)

Resta comunque incomprensibile l’uso di questo termine cabalistico nella incisione di una campana di una chiesa cattolica.

Appare più plausibile invece l’uso della invocazione [Laudes Regiae] “Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat”, derivata dal costume romano di salutare i generali e gli imperatori vittoriosi, comunque attribuito al periodo successivo all’impero di Carlomagno.

Si tratta di un canto innalzato alla celebrazione inaugurale nel ministero di un Papa o comunque usato nelle più solenni celebrazioni liturgiche secondo le formule del canto Gregoriano. (vedi foto n.2)

Secondo lo studioso Cimarra questa citazione è molto particolare. Guidotto l’aveva mutuata da suo padre Bartolomeo da Pisa, il quale l’aveva utilizzata nel 1221 per la campana Abbaziale di Livorno.

Una campana di Guidotto pisano del 1273 si conserva nel Museo Nazionale di Villa Guinigi a Lucca e proviene da S.Michele in Foro (foto n.3).

Ricordo anche che Guidotto da Pisa viene ricordato per aver fuso una grande campana per il Comune di Parma nel 1287, come riferisce Da Morrona, citando la descrizione usata nei documenti: “magnam, pulchram et bonam”.

Fuse anche una campana a Spoleto e lavorò molto in alcune importanti chiese di Roma. Si cita in particolare una campana fusa da Guidotto nel 1289 per la chiesa di S.Nicola in Carcere, tuttora conservata. Essa fu commissionata da Pandolfo Savelli.

 

 

 

Bibliografia:

 

Luigi CIMARRA, Quidam Guidoctus pisanus me fecit … in margine al libro “Corneto com’era”, in Bollettino della Società Tarquinese di Arte e Storia, volume n.15 (1986), pp.181-191.

 

Alessandro DA MORRONA, Pisa illustrata nelle arti del disegno, presso Giovanni Marenigh, Livorno 1812.

 

Maria Grazia MARA, Una campana di Guidotto Pisano a San Polo in Sabina, in “Rivista di Archeologia Cristiana”, anno XXXVI (1960), pp. 151-158.

 

Giovanni Battista PROJA, San Nicola in Carcere, Istituto di Studi Romani Fratelli Palombi editori, Roma 1981, p.109.

 

 

Author: redazione