Don Vito Piccinonna Ordinato Vescovo di Rieti:” Il mio mandato esclude la pratica di un Cristianesimo borghese”

di Maria Grazia Di Mario

“Sono appena nato Vescovo qui a Rieti, sono un pellegrino, sentitemi come uno di famiglia”, ha dichiarato sua Eccellenza Monsignor Don Vito Piccinonna nel corso di una lunga Ordinazione episcopale che si è tenuta a Rieti nella Cattedrale Santa Maria, salutando la nuova famiglia e quella di origine, presente con una numerosa delegazione che lo ha accompagnato da Bitonto/Bari: semplici cittadini, familiari, amministratori tra cui il  sindaco di Bitonto e il vicesindaco di Modugno e per la Diocesi l’Arcivescovo Metropolita di Bari-Bitonto,  Giuseppe Satriano. Una testimonianza di grande amore e rispetto, che fa ben sperare per la comunità di Rieti.

Obiettivo creare anche qui  una famiglia allargata “che nessuno escluda”,  tanto che Monsignor Vito Piccinonna ha rivolto i suoi saluti anche all’Imam dalla Moschea della Pace di Rieti. A sceglierlo Papa Francesco per le sue azioni umane e pastorali. Una scelta ragionata perché  dalle sue parole, rispettose dei cerimoniali ma insieme radicate nella realtà, è uscito il ritratto di un giovane vescovo (il più giovane d’Italia) ben consapevole della necessità di  penetrare nel territorio, contro l’idea e la pratica di  un Cristianesimo Borghese. 

La Chiesa per sua Eccellenza Piccinonna, che ha operato a strettissimo contatto con la realtà della sua Terra di origine, deve saper uscire, essere pellegrina,  un corpo vivo ed operante nella vita,  una madre inclusiva (come Maria),  assumere la dimensione domestica di una famiglia,  operando in sinergia anche con i laici.  Famiglia allargata dunque che si dovrà reggere su tre principi fondamentali ispiratori  del suo mandato: inclusione, apertura verso l’esterno, amicizia, valori trainanti necessari per riprendere un cammino di crescita.  L’importanza della parola ascolto, ma anche del termine amicizia, è stata sottolineata in particolare nel corso del saluto conferito dal sindaco Daniele Sinibaldi, presso la sala consiliare di Rieti, prima dell’ Ordinazione.

Poche parole ma esaustive:” Ascolto è una parola che racchiude un significato di necessità e incarna il mio compito, ascolto delle realtà di tutti, della città e delle parrocchie e di qualunque cittadino, dai più piccoli agli anziani, preferibilmente “ascolto” di chi resta indietro, perchè Dio è di parte. Ascolto ed amicizia sono i due valori fondamentali per  Vito Piccinonna, tutti devono essere coinvolti nella vita della città. Il buon Dio ci dice di camminare e arrivare insieme, con amicizia”.

Anche se l’ascolto deve prediligere i più bisognosi  un pensiero è rivolto ai giovani affinché possano recuperare  fiducia nei confronti della vita e della Politica, una politica che dovrà  riacquistare un ruolo, con la P maiuscola. Assistente diocesano e eccelesiastico nazionale per il Settore Giovani di Azione Cattolica, ma anche formatore in veste di Padre Spirituale del Seminario Arcivescovile di Bari-Bitonto e  insegnante di religione nella scuola pubblica, si è occupato a lungo di giovani.  

Di situazione delicata e della necessità di programmare un grande lavoro insieme, in  un periodo nel quale la crescita del territorio e della città appare  difficile, pur in presenza di opportunità di rilancio come quella degli Ottocento anni dalla Prima Rappresentazione del Presepe di Greccio, ha parlato il sindaco Daniele Sinibaldi.  “La prima uscita del Vescovo sui luoghi terremotati è senz’altro un segnale importante – ha dichiarato – ma anche noi  abbiamo risentito notevolmente della  tragedia nel post – sisma”.  

Un pensiero di Monsignor Vito Piccinonna è andato alle aziende in crisi, ai  disoccupati che non riescono a reinserirsi, generando sacche di nuova povertà. E la lotta alla povertà lo ha impegnato anche nel barese, in veste di Direttore dell’Ufficio Caritas della Curia Diocesana di Bari-Bitonto.

Momento importante l’ accensione di una lampada come buon auspicio per favorire le giovani vocazioni, ricordando il ruolo della sua famiglia, alla sua famiglia il merito di avergli trasmesso grande amore per la vita e in particolare a Nonna Angela per avergli fatto conoscere da bambino il volto di Dio. 

 

Insieme a numerosi vescovi e cardinali provenienti da varie zone d’Italia e dell’estero (dall’Albania alla Cecoslovacchia, ha tenuto a precisare il neo Vescovo)  anche sua Eccellenza reverendissima monsignor Domenico Battaglia, Arcivescovo metropolita di Napoli e sua Eccellenza Domenico Pompili, Vescovo uscente, ordinato a Verona, inoltre alcuni politici come Vittorio Tajani. 

Un pensiero è andato a San Francesco: ricordando la visita effettuata presso i Santuari  francescani della Valle Santa ha ricordato  la necessità di recuperare il pensiero del Santo, la Chiesa non può  non avere un volto di  compassione (ha precisato),  ma anche di passione.

“Pregate perchè possa perdere la testa per Gesù e che non debba risparmiarmi mai – ha concluso – Pregate perché possa dare significato alla esperienza di Gesù qui nella Città di Rieti”. 

 

 

 

 

Author: redazione