Contro gli abbandoni un patentino di idoneità

di Maria Laura Petrongari

 

Gentile Direttore di sabinamagazine,

ho apprezzato  vari spot pubblicitari diffusi in onda questa estate da tv e apparsi su vari canali social,  diretti ad arginare il grave  e sempre più diffuso fenomeno dell’abbandono degli animali domestici da parte dei proprietari, con l’inizio del periodo feriale estivo.

Chi abbandona il proprio animale è soggetto inidoneo ad averlo accolto e gestito magari anche per anni.

Inoltre si assiste con sempre maggiore frequenza a comportamenti incivili di persone che portano al guinzaglio il proprio cane accompagnandolo con disinvoltura a defecare ed urinare in mezzo al suolo pubblico, alle aiuole, a spazi verdi in città, sui marciapiedi senza neppure preoccuparsi di eliminare tali defecazioni ( ciò è un obbligo di legge) le quali sono certamente fattori inquinanti, maleodoranti ed impediscono a chiunque di godere di tali spazi sporcati senza ritegno alcuno e non certo destinati a cessi per cani ma ad altro fine…. Non ho mai visto, di contro, una mamma o un papà pulire il proprio infante per la strada e gettarne il pannolino sporco in strada. Ho invece avuto tanti  anni fa occasione di vedere in una cittadina turistica del nord Italia un presidio  a lato di una strada costituito da un box destinato a gabinetto per cani, con tanto di getto di acqua per lo scarico.

Ora la mia riflessione è la seguente. Non sarebbe utile  per rispettare la salute pubblica e per educare e rieducare certi  proprietari di animali domestici a tenere comportamenti più civili, introdurre da parte delle autorità competenti in materia, una verifica da effettuare prima che il cane o gatto diventi di proprietà di un presunto “amante” degli animali, in ordine alla idoneità ad accogliere, gestire e curare a dovere l’animale? Gli animali domestici infatti hanno bisogno, fino alla loro fine naturale di essere ben alimentati, curati, hanno bisogno dei loro spazi vitali nell’ambiente loro più naturale spesso relegati in ristretti spazi abitativi, hanno bisogno di correre in libertà di incontrarsi tra loro ecc. ecc. Non sono oggetti o pupazzi comprati per moda o per combattere la noia. Un patentino di idoneità iniziale insomma, e poi corsi istruttivi su tutto ciò che chi detiene un animale deve sapere ed essere in grado di fare per non farlo entrare in sofferenza. Per chi viola… sanzioni a dovere senza sconti.

Diversamente, ove sussistessero difficoltà da parte di persone che, pur essendo idonee a tenere un animale domestico in casa, non avessero la possibilità economica ad esempio per alimentarlo adeguatamente o curarlo, dovrebbero sussistere accessi pubblici gratuiti a tutti i servizi necessari a cominciare da quelli veterinari che mi risulta possono essere anche molto, ma molto costosi e non tutti possono permettersi  continui elevati esborsi di denaro date anche le attuali difficoltà in cui molti cittadini versano. 

Se poi si pensa a chi gli animali li maltratta, e pare che i casi vengono alla luce presso l’opinione pubblica solo se si riesce a scoprire i reati commessi in danno di tali poveri animali, c’è da pensare che non si può far ricadere l’onere di diffondere la cultura del benessere animale solo su piccole schiere di cittadini volontari che vanno in avanguardia, denunciano ecc. ecc ecc. tutto a proprie spese (altro problema grave da risolvere! Le pubbliche istituzioni hanno il dovere di intervenire  con maggiore incisività. Fenomeni di inciviltà a carico di animali indifesi sono troppo diffusi. Su chi incombe l’onere di civilizzare e formare i cittadini? La parola alle nostre istituzioni, ai volontari, alle associazioni, affinché possa iniziare un dibattito.

d.ssa  Maria laura Petrongari (Rieti)

 

Author: redazione