“Si parla molto di canto a braccio indicando come zona principe Borbona, ma dai documenti presenti in biblioteca sembra proprio che questo fenomeno sia stato presente anche nella Valle del Turano, d’altra parte la poesia contadina e soprattutto il canto a braccio sono realtà tipiche della civiltà contadina e soprattutto pastorale tipiche di questo territorio, qui però finora nessuna indagine seria e completa è stata realizzata, mi vengono in mente i canti della nostalgia di Longone, o La Moresca di Paganico”, spiega Maria Grazia Di Mario, direttrice della Biblioteca/Casa Museo. Di poesia contadina moderna legata alla Bassa Sabina ha parlato il professore Biagio Cipolletta, dando indicazioni di base storiche anche sul canto a braccio di Borbona. Questo laboratorio rappresenta il fiore all’occhiello nell’ambito del progetto in quanto ha l’ambizione di voler scoprire ed andare ad integrare uno spazio di ricerca vergine.
All’incontro hanno partecipato circa 60 ragazzi, accompagnati dal corpo docente. Ai ragazzi è stata presentata anche la produzione poetica di Angelo Di Mario, dagli Haiku ai poemi più recenti, come ad esempio Il Libro, nel quale l’autore anticipa, con uno stile tra poesia e saggistica, i mali del presente storico, un’opera che potrebbe aiutare i ragazzi ad avvicinarsi al mondo della poesia quale strumento di comprensione della realtà. La poesia dunque come protagonista dell’incontro: poesia contadina, canto a braccio, poesia legata ai ritmi ed alle emozioni della natura, poesia di contenuto sociale.