di Maria Laura Petrongari
Desidero aprire questa rubrica “ una luce nel cuore ” pensando ad uno spazio aperto dove, da una prospettiva nuova si possono osservare ed apprezzare realtà umane belle e costruttive per sé e per gli altri. Tante sono infatti le vicende e la storia che si intrecciano con il nostro vissuto quotidiano proponendo occasioni di conoscenze e spunti di riflessione su come, in fondo, sia importante avere il coraggio di incontrare se stessi attraverso l’esperienza che la vita propone ed a volte impone. Quanto l’essere stati chiamati a vivere, ciascuno nella propria singolarità, contenga un valore immenso ed imperscrutabile che va oltre il visibile ed il comprensibile !
Un ringraziamento sempre a Colui che ci ha creati e chiamati a fare il bene sempre e comunque vadano le cose intorno a noi e per noi. La vita è per sempre.
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Quale incipit, un omaggio al poeta del grande teatro napoletano e non solo, Massimo Troisi cantore e geniale interprete dell’antieroe, che consegna alla luce i ricordi emergenti dai velati sentimenti di amore per sua madre scomparsa, con la struggente lirica a lei dedicata “Anche il rimpianto”.
Sfumano i bei ricordi quando il meriggio assopisce gli occhi verso una realtà che non volevi credere arrivasse un giorno. E invece è lì, tutto il passato che sembra ormai perduto mentre la sera annuncia la notte come cruda realtà. E il sole è tramontato silente.
Rimpianti e malinconie irrisolte scorrendo quei versi come canto d’amore inespresso, vergati per sua madre dal poeta come perduto nei ricordi di un sorriso e un abbraccio per sempre sfuggiti !
Ma lui in verità porta nel cuore una luce, flebile sì, ma con l’intima e più tenera speranza di un nuovo incontro, chissà dove e chissà quando per restituire al cuore la certezza che quell’amore perduto può resistere alla morte e vivere per sempre.
Ci sovviene pensare che il poetare su tanta verità che sola dà forza e colore alla vita, possa aprire la vista su quanto di magnifico e sorprendente abiti il nostro cuore, dove cuore sta per sentimento, afflato interiore, desiderio di bene donato e ricevuto, bisogno del respiro dell’anima talvolta lungamente trascurata in un ambito liminare, quasi fosse quel respiro non necessario, senza sapere che tutto pulsa e vive dentro di lei. Così, ove il nostro distratto cammino conduce a prefati sovrastanti conformismi, il meglio di sé resta sconosciuto a se stesso. Resterà l’amaro triste rimpianto per le cose belle e buone perdute, non amate, non compiute, non viste, non donate e neppure ricevute.
Dunque una luce nel cuore da scoprire, grazie ad esperienze di bontà, fratellanza, autentica umanità di molti che nel passato e nel presente hanno scoperto, apprezzato ed impiegato i talenti propri ed altrui lavorando con impegno nella vigna del Signore, come da evangelica memoria, per una società più giusta che sia la casa di tutti. Molte da apprezzare ed imitare le opere di bene, in tutti i campi, in ogni tempo e luogo, compiute da persone di buona volontà anche semplici, per la libertà, la uguaglianza e la fraternità tra i singoli ed i popoli. Finchè c’è speranza da coltivare c’è vita. Coltiviamo la speranza. Sempre controvento.