Terminillo, Calisse e Sinibaldi scrivono a Zingaretti: “Chiediamo una risposta definitiva. Il futuro del territorio non può più aspettare”.
di Maria Grazia Di Mario
Il Terminillo non può più attendere, d’altra parte di rilancio se ne parla ormai da decenni, se non addirittura dalla metà del secolo scorso. A lanciare un vero grido di allarme sono il presidente della Provincia di Rieti, Mariano Calisse e il vicesindaco di Rieti Daniele Sinibaldi, con una lettera inviata oggi al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
L’obiettivo della nota inviata è quello di sollecitare il responso definitivo da parte dei tecnici regionali in merito al progetto “Terminillo Stazione Montana” che attualmente si trova in fase di valutazione presso il tavolo tecnico regionale, considerando la valenza che esso riveste per l’intera area interna del territorio provinciale e il momento di difficoltà socio-economica che sta impegnando le Amministrazioni locali a lavorare su ogni concreta occasione di ripresa per il futuro.
“Questa crisi storica che stiamo vivendo non ci ha impedito di dedicare tempo e impegno al rilancio della montagna reatina. Perciò nelle settimane scorse l’Amministrazione Provinciale di Rieti, in qualità di Ente coordinatore del progetto “Terminillo Stazione Montana”, e in rappresentanza dei Comuni di Rieti, Cantalice, Micigliano e Leonessa, ha prodotto le integrazioni richieste dal tavolo tecnico regionale che dovrà fornire, finalmente, il responso definitivo. Il nostro è un appello accorato affinché l’atteso responso sia definitivo e celere. Anche alla luce della crisi economica che si affaccia impetuosa sull’intero territorio nazionale e sul nostro splendido territorio “, scrivono i due amministratori.
Di seguito il testo della lettera inviata oggi:
“Preg. mo Presidente,
Tutti noi siamo immersi in una crisi di dimensioni epocali che rischia di travolgere il nostro Paese dal punto di vista sanitario ma anche economico e sociale. Ad ogni livello istituzionale si stanno compiendo i massimi sforzi possibili per fare in modo che il nostro Paese, e i nostri territori, possano superare le sfide che ci vengono poste dalla cosiddetta ‘seconda ondata’ di un virus che ormai da mesi ci perseguita.
Nonostante i timori per il presente e per il futuro, come dovere di ogni amministratore attento, non potevamo arretrare neanche per un attimo di fronte alle tante altre necessità che i nostri territori manifestavano già ben prima del Covid. La provincia reatina, ad esempio, come Lei sa meglio di altri, da tempo attende – e lavora in tal senso – che il Terminillo possa tornare a diventare un driver di crescita economica, all’insegna però della sostenibilità ambientale e della promozione del territorio in chiave moderna e rispettosa dell’ambiente, 365 giorni l’anno.
Questa crisi storica che stiamo vivendo non ci ha impedito di dedicare tempo e impegno al rilancio della montagna reatina. Perciò nelle settimane scorse l’Amministrazione Provinciale di Rieti, in qualità di Ente coordinatore del progetto “Terminillo Stazione Montana”, e in rappresentanza dei Comuni di Rieti, Cantalice, Micigliano e Leonessa, ha prodotto le integrazioni richieste dal tavolo tecnico regionale che dovrà fornire, finalmente, il responso definitivo.
Ci permettiamo, dunque, di scriverLe per lanciare un appello accorato affinché l’atteso responso sia definitivo e celere. Anche alla luce della crisi economica che si affaccia impetuosa sull’intero territorio nazionale, e che sul nostro splendido territorio si sommerà tristemente agli effetti devastanti del sisma 2016, Rieti e l’area interna della Provincia, a partire dal Terminillo e dai Comuni del comprensorio, non hanno più tempo da perdere!
Tergiversare non è più consentito ad alcuno.
Non ce lo possiamo permettere e crediamo che anche la Regione Lazio, questa volta possa davvero dare un segnale di sostegno, vicinanza e fiducia nel futuro come raramente è accaduto in passato nei confronti del Reatino.
17_11_2020