Su Rocchette e Rocchettine la nuova mostra itinerante di Francesco Urbanetti

 

 

di Maria Grazia Di Mario

“Rivalorizzare i piccoli borghi, mostrare e condividere le nostre ricchezze non solo con i turisti, ma con gli abitanti di questa terra Sabina, perché è fondamentale acquisire consapevolezza della propria storia” con queste parole Francesco Urbanetti,  tipografo per professione e fotografo per passione, spiega la genesi con cui nasce la nuova mostra Rocchette e Rocchettine da lui ideata e inaugurata in occasione di Sabina Libri a Poggio Mirteto, mostra che sarà itinerante, con una prossima tappa il 1° luglio a Torri in Sabina, con data da definirsi a Nazzano, ma che in realtà è a disposizione di quanti vorranno ospitarla.

Dopo l’esposizione fotografica  sui borghi di Craco (Matera) e Fianello del 2022  i soggetti scelti per l’edizione 2023 sono i borghi medioevali di Rocchette e Rocchettine, con immagini di Urbanetti, Diego Frattali, Emiliano Enei, Giancarlo Camilli e Enrico Ferri e con la breve ma precisa ricostruzione storica di Romano Stentella. Soggetti scelti  varie angolazioni del Castello e del borgo di Rocchette, i suggestivi ruderi di Rocchettine, la porta di accesso principale detta Porta Maggiore (Portale del 1607), l’Eremo di San Sebastiano con le suggestive immagini della processione del Santo, patrono del paese.  Il confronto tra Rocchette (centro ancora abitato) e Rocchettine in molte foto restituisce  un fascino particolare.

L’aderenza della fotografia alla realtà  e  una modulazione della luce che cattura ed esprime il tempo  che passa, sono i tratti di una fotografia che non vuole sposare le nuove tendenze ma che preserva  l’identità del paesaggio.

“Non amo utilizzare photoshop, oggi si arriva al punto di manipolare l’immagine di un paesaggio o di una persona tanto da non renderli riconoscibili, semmai mi piace valorizzare le imperfezioni  – spiega -.  Da anni i miei  scatti sono dedicati alla bellezza e al silenzio dei borghi abbandonati, custodi di storia e tradizioni, ma anche ai graffiti e murales, soggetti preferiti dei miei calendari,  del 2020 una grossa commissione sui murales realizzati sui Palazzi di Roma”.

“Ricordo che con il primo stipendio, a 18 anni,  acquistai un macchina fotografica, il mio lavoro di tipografo e la passione per la fotografia sono sempre andati in tandem”, conclude Urbanetti, che a Magliano Sabina ha la sua tipografia e il suo studio fotografico.

 

 

 

 

Author: redazione