“Sole, cuore, amore” chiude la Rassegna Parliamo di donne

Ieri si è conclusa la prima parte della Rassegna Cinematografica “Parliamo di donne. Le donne e il lavoro”, con il film “Sole, cuore, amore” di Vicari. La seconda inizierà venerdì prossimo 3 agosto e finirà domenica 5 agosto.

La pellicola tratta la storia vera, accaduta qualche tempo fa a Roma, di una donna costretta ad attraversare da un capo all’altro la città – prendendo da capolinea a capolinea le due Metro di Roma e un pullman che collega la sua residenza nell’hinterland costiero romano con la capitale, impiegando due ore di viaggio in andata e due al ritorno, per un lavoro da barista a 700,00 euro mensili in nero – e a morire per il troppo stress.

La storia è piaciuta al pubblico e anche al Direttore artistico Luca Verdone e alla sua ospite Caterina Taricano, critica cinematografica, giornalista, autrice e sceneggiatrice. Ha collaborato per L’Unità, FilmTv e Filmidee, scrive su CinecittàNews ed è direttrice della rivista dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino Mondo Niovo.

Alla fine del film, nel dibattito si è commentato quanto questa pellicola possa essere inquadrata nel filone neorealista, che in questi anni ricalca quello storico di Rossellini e De Sica, in primis.

Si sono approfondite le differenze tra il “vecchio” e il “nuovo” neorealismo; si è raffrontato il “pedinamento” della bravissima interprete, Isabella Ragonese, svolto in “Sole, cuore, amore” con quello dei film neorealisti degli anni ’50; si è accostata questa storia  a una pellicola analoga di De Santis  – Roma ore 11 –  anch’essa ispirata a un fatto di cronaca, il cedimento di una scala sotto il peso di tante ragazze che aspettavano di affrontare un colloquio di lavoro: molte morirono o rimasero ferite.

Si è parlato di una certa lentezza del film; del significato del titolo (“Sole” vuol dire, come ritiene una spettatrice, una condizione di solitudine delle interpreti del film o forse l’”astro”, come invece ritiene la critica Taricano, segno dell’apertura della protagonista alla solidarietà, al mondo, agli altri?); si è detto del regista Vicari, forse ancora non del tutto maturo; si è discusso dell’indifferenza degli altri, tranne che di una donna anziana, in cui questa ragazza muore e della parte da miserabili che tocca agli interpreti maschili: un marito inetto, un datore di lavoro interessato solo ai soldi. Ma si è detto anche della crudeltà delle donne verso le altre donne.

Al termine del dibattito, sempre molto apprezzato, Luca Verdone ha salutato il vivace pubblico, felice di esprimersi,  intorno a mezzanotte e ha dato appuntamento al 3 agosto. I prossimi 3 film saranno:

  • Scusate se esisto di Riccardo Milani Italia 2014
  • Tutta la vita davanti di Paolo Virzì Italia 2008
  • Viaggio Sola di Maria Sole Tognazzi Italia 2013

 

Author: redazione