Simonetta Cesaroni: Raffaella Fanelli racconta a Poggio Mirteto un’altra storia

di Andrea Moiani

L’omicidio di via Poma, che il 7 agosto 1990 costò la vita alla giovane Simonetta Cesaroni, continua a far discutere. Il caso è ancora avvolto nell’ombra e i suoi misteri continuano a coinvolgere non solo gli addetti ai lavori, ma anche giornalisti ed opinione pubblica. Le lunghe indagini e i numerosi processi cui sono seguiti si sono rivelati un “Nulla di fatto” e non sono stati in grado di risalire al colpevole della morte della ventenne.

Tra i giornalisti che hanno cercato di far luce della vicenda c’è Raffaella Fanelli. Il suo ultimo libro “Chi ha ucciso Simonetta Cesaroni?” edito da Ponte delle Grazie è stato presentato nella sala della Cultura Elpidio Bendetti di Poggio Mirteto il 5 maggio, in occasione di un evento organizzato dal Cenacolo Forense Sabino e dall’Associazione Culturale “Amici del Museo”. L’evento, moderato dal Presidente del Cenacolo Forense Sabino avv. Giuseppe Giovanni Romito, ha visto la presenza anche del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rieti avv. Attilio Ferri e degli avvocati Marco Arcangeli ed Eusebio Graziosi, oltre che dell’autrice. Tra i presenti anche l’assessora alla cultura del comune di Poggio Mirteto Cristina Rinaldi e il presidente dell’associazione culturale “Amici del Museo” Carlo Calvani.

Nel suo libro Raffaella Fanelli ripercorre tutte le vicende che ruotano attorno all’omicidio Cesaroni senza voler trovare il colpevole, ma semplicemente riportando la verità dei fatti emersi dalle indagini e le piste battute dagli inquirenti. Quel che ha sempre reso difficile la ricostruzione dei fatti è la mancanza di un movente e la dinamica dell’omicidio: la Cesaroni fu uccisa (probabilmente con un tagliacarte) e poi denudata nei pressi degli uffici dell’AIAG, dove essa lavorava. Simonetta era una ragazza “invisibile”, spiega Raffaella Fanelli. Né il portiere e addirittura i colleghi dicono di averla mai vista, nonostante essa non passasse inosservata. Perché ucciderla?

La scomparsa di una cartella beige, la spina del computer staccata e un DNA non esaminato presente sul luogo del delitto sono alcuni degli elementi che hanno fatto pensare a dei depistaggi e hanno portato ad individuare molti sospetti. Due tra i tanti furono Pietro Vanacore il portiere dello stabile e Raniero Brusco (fidanzato di Simonetta), entrambi scagionati. Si è anche pensato che l’omicidio fosse legato al lavoro della Cesaroni negli uffici dell’AIAG, all’epoca presieduto dal misterioso avvocato Francesco Caracciolo di Sarno. Ritenuto morto da diverso tempo, egli si è invece ritirato in vita privata e non vuole avere contatti col mondo esterno. Nel suo libro la Fanelli racconta del burrascoso incontro con Caracciolo avvenuto nel marzo 2022 caratterizzato da un tentativo di corruzione, immortalato da un registratore della Fanelli e dagli scatti di un fotografo che l’accompagnava. “Dica che sono morto, mi farebbe una grossa cortesia se confermasse che non ci sono più. Possiamo trovare un accordo. Ormai sono vecchio e vivo qui, tranquillo e calmo. Non voglio avere rapporti con il mondo”. A seguito di domande incalzanti e di risposte vaghe da parte di Caracciolo, si “levano delle urla” che costringono la Fanelli a scappare in preda alla paura.

Perché Caracciolo vuol far pensare che sia morto? Sa qualcosa sull’omicidio? E cosa c’entra Massimo Carminati, che è in possesso del contenuto di una cassetta di sicurezza svaligiata nel caveau della banca di Roma (ne furono svaligiate 147 su 900) e appartenente proprio a Caracciolo?

Gli elementi da analizzare sono tanti e troppi, come troppo è il tempo nascosto da quel 7 agosto 1990. Le indagini sono state riaperte di recente e non si esclude che esse riescano a svelare qualche mistero.

 

Raffaella Fanelli, giornalista, ha scritto per numerose testate, tra le quali la Repubblica, Sette – Corriere della Sera, Panorama, Oggi, e altrettante trasmissioni televisive, da Quarto grado a Verissimo a Chi l’ha visto? Ha realizzato interviste a Salvatore Riina, Angelo Provenzano, Vincenzo Vinciguerra, Valerio Fioravanti. Nel 2018 pubblica La verità del Freddo (Chiarelettere). Nel 2019 una sua inchiesta giornalistica permette alla procura di Roma di riaprire le indagini sull’omicidio di Mino Pecorelli e, nel 2020, dà alle stampe, con Ponte alle Grazie, La strage continua. La vera storia dell’omicidio di Mino Pecorelli. Nel 2022 pubblica OP, il podcast sul delitto del giornalista. Del 2023 è Chi ha ucciso Simonetta Cesaroni? (Ponte alle Grazie)

Author: redazione