di Lorena Paris
Mi fa piacere presentare ai lettori di Sabina Magazine una poesia di Sara Ventroni, poetessa, nata a Roma, le cui poesie sono tradotte anche nel mondo poetico europeo.
Domenica a pranzo
Il vento batte i pali della luce, i fili non tirati. /
Altissima è la tensione anche se qui non accade mai niente. /
Si alza e cammina la grande ombra /
da terra a cielo, dal letto al salotto./
Domenica squillano i colpi /
delle posate sui bordi dei piatti. /
Le donne insegnano a stare zitti
e composti/
con traiettorie di sguardi indiretti. /
Con versi dal ritmo veloce e scandito la poetessa descrive alcuni passaggi di vita comune. Sguardi poetici prestati agli eventi del vivere quotidiano, della vicinanza.
Un crescendo di tensione sentimentale che sembra placarsi nel finale di testo con il richiamo alla donna che insegna silenzi, ma che, in realtà però, si rafforza. L’immagine che ci regala il verso: “traiettorie di sguardi indiretti” riferito alle
donne, vittime di dolore, violenza e silenzio da sempre, è veramente molto intensa.
La poesia dà spazio a una apparente normalità, agli eventi descritti con lo stile inconfondibile della Ventroni, con l’elegante crudezza delle metafore che sceglie, regalando al lettore il suo poiesis in una sequenza continua
di realtà come in veloci fotogrammi, in bianco e nero!