Presentati i risultati del progetto IMPACT a Poggio Mirteto. In Sabina il 10% dei migranti in Italia

di Andrea Moiani

Il 6 marzo nella Sala della Cultura “Elpidio Benedetti” di Poggio Mirteto sono stati presentati i risultati del progetto IMPACT volto alla conoscenza del fenomeno migratorio in Bassa Sabina e alla facilitazione di politiche utili all’integrazione di cittadini provenienti da paesi terzi. Reso possibile dal progetto della Regione Lazio FAMI (Fondo Asilo, migrazione e integrazione), il progetto ha visto la collaborazione di tre diverse cooperative sociali del terriorio: Cooperativa “Nuove Chimere, Cooperativa Folias e Cooperativa Magliana ’80″.

La giornata si è aperta con i saluti istituzionali da parte del vice-sindaco e assessore alla cultura di Poggio Mirteto Cristina Rinaldi, il sindaco di Mompeo Michela Cortegiani e il sindaco di Montopoli in Sabina Andrea Fiori. Nei loro interventi gli amministratori hanno evidenziato l’importanza di tale progetto soprattutto in riferimento alle tragiche notizie di cronaca degli ultimi giorni quali terremoto in Siria e Turchia e il naufragio al largo delle coste di Cutro le quali dovrebbero stimolare maggiore attenzione.

Ha preso poi la parola Roberto Sardo, responsabile dell’Ufficio Migranti della Bassa Sabina, il quale ha inquadrato il progetto Impact nel contesto degli interventi attuati dalle diverse amministrazioni locali:“Il progetto è stato presentato dalla Regione Lazio nel 2018 ed è iniziato nel 2019 proseguendo con un paio di proroghe che hanno permesso il miglioramento e l’aumento dell’offerta dei servizi del territorio volti a persone provenienti da Paesi terzi. La prima linea d’intervento prevista è stata gestita dalla cooperativa Nuove Chimere ed era volta ad una ricerca qualitativa e quantitativa sul fenomeno migratorio. La seconda linea d’intervento, svolta da Magliana ’80 aveva lo scopo di coprire la difficoltà di rapporto tra cittadini straniere e pubbliche amministrazione per garantire l’accesso a servizi pubblici come l’Asl, scuola, servizi domiciliari. La terza è stata affidata alla cooperativa Folias ed era obiettata agli interventi d’integrazione dei minori e delle scuole attraverso la presenza di altri servizi che la stessa cooperativa gestisce. Questo ha comportato una serie di interventi scolastici ed extra-scolastici. Vorrei sottolineare come il progetto IMPACT abbia attraversato la crisi pandemica ed fare i conti con una situazione di isolamento da parte dei ragazzi che non potevano partecipare.”

La presidente della cooperativa Nuove Chimere Lucia Chiancone ha poi spiegato: “Ci siamo approcciati a questo ambito con curiosità ed interesse poiché integrativa alla nostra attività di servizi socio-sanitari ed educativi. La ricerca ci ha permesso di conoscere più da vicino la popolazione immigrata e di capire quali attività potessero rendere più efficace l’integrazione e l’inclusione. Grazie alla cooperazione con Folias e Magliana ’80 e all’attività dei nostri educatori abbiamo constatato che anche noi abbiamo bisogno di chi arriva e di quanto il contatto sia arricchente in modo reciproco.

La dottoressa Flavia Braconi, a capo della ricerca: “In questi tre anni abbiamo conosciuto diverse realtà del territorio. Una prima ricerca quantitativa del fenomeno migratorio ci ha permesso di capire della sua entità ed ha rivelato come il numero degli stranieri residenti nel distretto sia pari al 10% del totale in linea con i dati nazionali. La raccolta di dati è stata seriamente compromessa dalla crisi pandemica, che ci ha costretto a dover rimodulare le diverse fasi e il rapporto con le scuole il quale era di fondamentale importanza. Essenziale, da questo punto di vista, è stato il lavoro svolto dagli operatori che hanno continuato a lavorare in stretto contatto con le famiglie straniere nonostante le limitazioni. Andando più a fondo sono emersi diversi tipi di immigrazione, da quella derivante da progetti d’accoglienza ad un’immigrazione “turistica” e che riguarda individui che hanno scelto di stabilirsi qui dopo essere rimasti affascinati dal territorio. La seconda fase della ricerca è stata mossa dal fatto che riteniamo importante conoscere gli altri attraverso la cultura. A tale scopo abbiamo organizzato eventi d’animazione territoriale quali, ad esempio, alcune camminate narrative volte a conoscere meglio il territorio e a permettere le comunità locali e le comunità straniere di conoscersi meglio. La prima camminata ci ha portato dalla ex vetreria di Poggio Mirteto fino alla sartoria solidale di Montopoli passando per Bocchignano. Durante il tragitto sono stati letti brani tratte da testimonianze che avevamo raccolto in quei mesi. L’iniziativa era mossa dalla volontà di mettere in rete i comuni e di far incontrare persone che non si sarebbero altrimenti conosciute. Il luogo di partenza e d’arrivo di questa camminata sono simbolici trattandosi entrambi di luoghi d’incontro di persone provenienti da parte diverse del Paese e del mondo.”

A prendere la parola è stata anche Eleonora Faiola della cooperativa Folias, che ha raccontato di come il gioco sia stato un veicolo utile all’accoglienza di bambini ucraini provenienti dalle zone in guerra.

Sophie Decock ha invece raccontato la nascita della sartoria solidale che dal 2019 prevede progetti mirati al conoscersi e al divertirsi attraverso il racconto delle proprie storie e l’attività sartoriale che vede coinvolte famiglie straniere e non solo. Alcuni dei prodotti della sartoria sono stati esposti in un banchetto.

In coda, l’evento ha previsto un aperitivo culturale realizzato da rifugiati politici afghani consistente nella degustazione di prodotti tipici e dell’esecuzione di brani con strumenti tradizionali.

 

 

Author: redazione