PADRE FRANCO NICOLAI: il Benin un esempio di convivenza pacifica di tre religioni

Maria Laura Petrongari introduce la rubrica di Padre Franco Nicolai:”Oggi ricorrenza nella Chiesa del sacrificio dei bambini dopo la nascita di Cristo il Salvatore . Celebriamo il martirio dei Santi piccoli innocenti. Come non fare il parallelo con la sorte di una Chiesa dove la fede è costretta a nascere e crescere nel Vangelo tra mille difficoltà, sia in zone come quelle cosiddette civilizzate, sia in quelle dove i diritti umani sono apertamente soppressi e i giusti perseguitati per la ferocia ed ingordigia di poteri politici economici soverchianti ed a causa di spoliazioni energivore da parte di altri Paesi predatori imperialisti.  Dunque la pagina che oggi propone dal suo diario in Benin Padre Franco Nicolai apre anche alla riflessione sul percorso della fede:  come sia difficile seminarla, curarla. Una fede fanciulla che cresce e diventa matura tra mille difficoltà con il sacrificio ed anche il martirio di tanti consacrati  e laici che hanno impegnato la propria vita nel corso di secoli in luoghi difficili e spesso ostili. Ma Padre Franco Nicolai ci spiega anche come in Stati come il Benin si sia raggiunto un equilibrio pacifico tra religioni diverse, un esempio da seguire frutto di grandi sacrifici”.

di PADRE FRANCO NICOLAI 

*Santa Messa*
      *diaconale*.
 
  Eh, sì…
Sette giovani per 
gli ordini minori e quello maggiore del diaconato.
 
 Ieri, 
dalle 9h30 alle 12h30, 
è stata celebrata questa Eucarestia tutta particolare, dedicata a loro…
Un accolito, due lettori, un suddiacono
e tre diaconi.
 
   Una mèsse abbondante per l’abbondante mèsse del popolo di Dio! 
 
   Quelle tre ore in chiesa sono passate come niente, 
poichè tuttto era stato previsto, tutto si è svolto nel massimo ordine, disciplina, compunzione e concentrazione. 
I canti, sia in francese che nelle lingue locali l’han fatta da cornice. L’omelia del Vescovo:
 perfetta ed equilibrata in tutte le sue componenti est stato il bouquet della cerimonia.
 
  Voi mi direte:
Ma siccome tu ami l’Africa, 
là, tutto ti sembra bello e perfetto. 
Non è che mi “sembra”….
 
 LO È REALMENTE !
 
   Certo, ci si domanda:
Ma come fanno queste tre grandi tendenze religiose: 
il Cristianesimo, l’Islam 
e la religione tradizionale a convivere pacificamente in un mondo che si vuole sempre più intollerante? 
 
  Se il Benin non si lascerà influenzare
 dal Bokò Haram e dalle altre forme estremiste provenienti dalla Nigeria, questo equilibrio continuerà ad essere sempre stabile e mai instabile.
 Infatti, 
sono, ormai, da secoli che le tre religioni convivono. 
 
  Vi dicevo che
 le sètte, di data relativamente recente, sono le più pericolose per questa pacifica convivenza. 
 
  Comunque, 
da come io vedo e posso giudicare le cose, ho la reale impressione che la Chiesa in Africa e quella del Bénin in particolare, 
è molto viva e promette alla grande. 
 
   Pensate che questi tre diaconi, tra qualche mese, saranno tre sacerdoti che si andranno ad aggiungere alla trentina già presente in diocesi. 
Come sacerdoti stranieri ci sono solo 4 spagnoli, due polacchi, un colombiano e qualche indiano. 
 
   Quando penso che tutta questa cristianizzazione è stata fatta a spese di enormi sacrifici di tantissimi missionari europei passati su queste terre, vissuti ed alcuni morti in queste terre, 
penso che la fioritura attuale, 
è proprio il frutto di tutti questi sacrifici !

 

Author: redazione