Padre Franco continua a raccontarci la sua Missione nel Benin

Continuiamo ad accompagnare Padre Franco nella missione in Africa . E’ Natale ed è cosa buona , così come nostro Signore si è messo in cammino verso l’umanità, condividere, seppure a distanza, l’esperienza di fraternità che ci viene offerta da un francescano sacerdote ultraottantenne ripartito verso una terra difficile e lontana per aderenza concreta al Santo Vangelo. Ricordiamo che Padre Franco Nicolai  si occuperà dell’ospedale  dedicato a San Pio da Pietralcina dove ha già prestato servizio per sei anni e formerà anche ben 40 sacerdoti sul posto corroborati nell’ esercizio della pastorale.

 

Maria Laura Petrongari (presidente 50& più di Rieti e del Movimento per la vita)

 

di Padre Franco

Buongiorno a tutti !

 
Perchè la mia, 
non resti solo
     la “mia” missione
 ma quella di noi tutti, cercherò di inviarvi, settimanalmente, 
un piccolo resoconto che vi descriva, speriamo in forma piacevole, 
  le avventure 
  le disavventure
dell’ottuagenario vecchio missionario. 
 
  Già alla partenza, 
si sono verificati fatti poco piacevoli
che mi hanno ricordato subito 
che la pazienza 
è LA VIRTÙ REGINA 
    del missionario.
 
  Passato tre volte nella cabina di
    controllo-oggetti-
         metallici, 
per tre volte ha suonato pur essendomi tolto
        tutto, tutto…
 
Alla fine, 
il controllore ha avuto lui stesso l’idea geniale di dirmi:
” Ma lei ha una protesi in qualche parte ? “. 
Ho pensato subito all’anca e ho detto:
 ” SÌ” , 
anche se tra me e me pensavo che fosse fatta di un materiale 
non sensibile a quel genere di controllo.
 
 Il fatto è che mi hanno lasciato passare.
 
 Preoccupato di recuperare tutto quello che ci avevano fatto mettere nei cestelli, 
me ne stavo andando tranquillo, 
fiero di aver superato l’esame, 
quando, 
dopo 5 o 6 passi sentivo che qualcosa non andava ai pantaloni che stavano paurosamente calando… 
 
Avevo dimenticato
 la mia bella cintura con fibia metallica 
nei corridoi di controllo…
 
Camminando 
con passo
 quasi-disinvolto, 
rivengo sulla nia strada 
ed ecco che l’addetta al controllo mi restituisce gentilmente  la mia cintura…
 
Ma non doveva finire lì, perchè al momento di imbarcarci 
da Casablanca (Marocco) per Cotonou (Bénin) , 
un altro aereo di destinazione 
Guinea-Konakry 
aveva preso il nostro posto
 di parcheggio aereo 
e quindi, anche il posto della pista. 
I suoi passeggeri si erano sbagliati di sala d’aspetto. 
Per cui, la stuart li richiamava continuamente con il microfono 
per imbarcarsi al punto giusto e facendo perdere a noi un sacco di tempo…
Gridava pur col micrifono 
“KONAKRY… KONAKRY!…”​
  sembrava un’erbivendola di mercato che vendeva pomodori o broccoletti… 
   “KONAKRY!.​.. 
KONAKRY !…”​
 
A causa de ‘sto benedetto “Konakry” , 
  siamo partiti 
con un’ora e mezza di ritardo….! 
 
E non finiva lì, 
perchè sull’ultimo tratto di volo 
Lomé (Togo)-Cotonou, 
è scoppiata una 
quasi-rissa 
tra uno 
stuart di volo e un passeggero al quale volevano fargli cambiare per la seconda volta il posto. 
  Insomma… Insomma…  
     alla fine, arrivammo…
 
Il bello è che nessuno ha frugato nei nostri bagagli… solo un’ aria caldissima ed umida ci ha accolto 
ed investito. 
 
…. Poi,​
Nei giorni seguenti, 
tutto secondo le aspettative 
e cioè realtà già vissute, dimenticate e risuscitate.
 
  Il lungo tragitto 
di 560 km da Cotonou 
        a N’Dalì 
con gli enormi titani (camion) carichi di cotone che incrociamo quasi continuamente sulla strada. 
Ne troviamo tre rovesciati completamente sulla via.
 
 Spettacolo  non tanto raro in questo periodo.
 
  Arrivati a N’Dalì, 
il Vescovo mi accoglie come un sovrano. 
La camera è come una stanza quasi lussuosa
  da albergo 4 stelle ! 
 
  Invece, la vettura 
messa a mia disposizione per i vari spostamenti, 
è 
molto meno lussuosa, anzi, 
direi un quasi-rottame che bisogna guidare con molta cautela, 
soprattutto sulla piste terrose  piene di buche, sassi e dislivelli… 
 
Mi domando quanto durerà questa carcassa, soprattutto, 
nelle mie mani ! 
È sicuro, però, 
che Monsignore non aveva di meglio da darmi.
 
   Domani giovedì 22, 
vado a visitare i miei confratelli 
cappuccini beninesi (quattro)
 a 16 km da qui, 
a INA. 
 
L’HARMATTAN, 
vento del nord, 
con tutto il suo carico 
di polvere finissima priveniente dal deserto del Sahara, 
non è ancora veramente arrivato. 
 
Solo questa notte, 
tra mercoledì e giovedì, 
in cui sto per inviarvi
 il testo, 
è arrivato con tutto il suo carico di frescura, per cui a letto, col solo lenzuolino, 
verso le 3, 4 di mattina, 
si sente quasi freddo. 
 
Il fatto è che l’escursione termica tra notte e pomeriggio
 è terribile e mette
 a dura prova la nostra adattabilità fisica…! 
 
  E qui, finisce la prima settimana di rapporto.
 
  Cercheremo di tenervi informati mano a mano !
 
[23/12, 16:21] Padre Franco: 2 –
Monsignore è molto premuroso nei miei riguardi. Lo ringrazio, 
lo ringraziamo di cuore ! 
 
Vuole che arrivi ai giorni del ritiro (16-20 gennaio) in grande  forma 
e che, quindi, non mi stanchi inutilmente andando con la macchina nei villaggi un pò lontani…
 Ha ragione, 
perchè quando guidi 
il genere di macchina che vi ho detto, 
le piste in terra battuta piene di buche, canaloni, sterpi, sassi puntuti e quant’altro, 
richiedono talmente attenzione che dopo mezz’ora, un’ora di guida ti senti spossato come se avessi fatto chissà quanti chilometri. 
 
Il guaiaccio è che, 
anche la strada asfaltata scavata dai pesantissimi tir ha, spesso, 
dei canaloni di asfalto che se non stai attento potresti rovinare tutta la parte inferiore della vettura e rimanere a cavallo su una di queste vistose ondulazioni.
 
 Giocoforza è 
di cambiare completamente corsia 
e camminare su quella
            “buonina” 
di sinistra, ma….​attenzione ai bambini, alle capre e ad altro essere vivente
che può spuntare all’improvviso dal lato della boscaglia! 
 
Per farvela breve, 
sono andato a visitare una famiglia poverissima e mentre imboccavo un ponticello che dall’asfalto mi portava sulla terra battuta, la ruota davanti non mi va a finire sospesa fuori del ponticello ?!…
 Fortunatamente, 
c’era chi, dalla strada, 
mi ha selagnato subito il pericolo ed io ho tirato 
il freno a mano che, però, funzionando a metà, 
non bloccava affatto la vettura.
 
  “Aiuto!” 
” Soccorso!”
 
  Non potevo lasciare la macchina e uscire 
perchè anche dalla mia parte ero in bilico nel vuoto! 
 
Non vi potete immaginare come, in un batter d’occhio, 
son venuti, chissà da dove, una decina di baldi giovanotti pronti a spostarmi la macchina nel migliore dei modi. 
 
E il migliore dei modi l’hanno trovato 
quasi subito …
 
 Formidabili !
 
  Formidabili, sia per la prontezza dell’intervento, sia per l’intelligenza della soluzione. 
 
Non voglio fare paragoni con l’Italia, 
ma certamente, qui, hanno più spiccato il senso comunitario. 
 
Nelle più disparate difficoltà, 
      CI SI DEVE 
      ASSOLUTAMENTE
       AIUTARE !…. 
BISOGNA ASSOLUTAMENTE TROVARE ASSIEME LA SOLUZIONE ! 
 
  La casa della povera famiglia che ho visitato, sarebbe certamente piaciuta a S. Francesco.
 
 Due camere:
una “detta” 
        “salone” , 
in cui si accolgono 
gli ospiti
 e
 una dove dormono praticamente tutti. Almeno le tre donne (mamma e due figlie) dormono lì, assieme.
 
 Il figlio maschio, ventenne, se ne sta per conto suo. 
Il letto è
un vero pagliariccio abbastanza largo direttamente posato sulla nuda terra del pavimento. Vi lascio immaginare l’igiene e tutto il resto. 
 
Ma, per loro, la mia visita 
era importantissima. 
La mamma danzava da una parte, le figlie dall’altra e poi, come se non bastesse, è venuta ad aggiungersi 
     una vecchietta,
 loro vicina, che si è messa a danzare pure lei senza sapere perchè ! 
🤣🤣🤣🤣
 
Che bel concerto 
di Natale all’insegna dell’estrema
 semplicità e povertà…! 
 
  Beato  Francesco, quanto abbiamo ancora da imparare dai veri poveri ! 
 
  Carissimi, 
mi fermo qui 
perchè,
 pur sapendo di  aver anticipato la cronaca settimanale della mia esperienza, l’ho fatto espressamente perchè
quello che mi premeva, era di darvi questa
 bella duplice testimonianza
 come regalo di Natale 
e, cogliendo l’ occasione del nostro sito, così ricco di tante vostre presenze,  porgere a TUTTI e a CIASCUNO di voi, 
 tanti e tanti auguri 
di ogni bene che  solo LUI
 
     SOMMO BENE 
 
        può donarci. 
 
                Amen    !!!
 
 
*UNA STRANA* *SENSAZIONE*
 
Natale 2022. 
N’Dalì, piccola cittadina nel nord del Bénin…​
Ore 5h45 del mattino.
 
La Messa di mezzanotte è già stata celebrata 
      nella cattedrale. 
 
Ora, si sentono i canti frammentati dei moezim che, dall’alto dei vari minareti, invitano alla preghiera. 
Le moschee saranno almeno una quindicina.
 
   Tutto dice tutto, 
eccetto che è Natale.
 
Che strana sensazione !
 
 Nessun gioco di luci… Nessun addobbo 
di negozi, 
nessun festone vistoso per le strade….
 
Tra Islam, religione tradizionale e sette varie, non solo non c’è nessun accenno alla nostra 
   “festa delle feste” 
ma 
se si potesse boicottare o soffocarne l’accenno, 
lo farebbero volentieri.
 
  Signore, questo
 è il tuo natale preferito, un natale in punta di piedi, 
un natale nella penombra, 
anzi, 
un natale che avrebbe scatenato un eccidio, quello degli innocenti.
 
   Rivivere un Natale così, ripeto, mi ha dato una sensazione straordinaria:
 
 Mi ha liberato di tanti folklori obbligati, 
di tante luci che fanno solo ombra,
di tanto chiasso che fa solo rumore.
 
  Mi ha ricondotto a te, Gesù, alla tua Sacra Famiglia, 
senza altre distrazioni, 
se non voi Gesù, Giuseppe e Maria che nel silenzio, 
      gridate ancora
           al mondo:
 
“Amore, Amore, Amore !”
 
 
 
 
 
 
LA MESSA di*
*DUE ORE e MEZZO*…
 
  Potreste dirmi:
 Ma che… 
ci vuoi parlare 
della Santa Messa celebrata da Padre Pio ?
 
  No… 
si tratta, semplicemente, della Messa della solennità di Natale celebrata qui a N’Dalì cominciata alle 9h30 e terminata a mezzogiorno.
 
   Qui, nessuno guarda l’orologio durante la Santa Messa, 
non perchè 
    non ce l’ha (!), 
ma 
perchè tutta la liturgia
 è talmente partecipata che 
tutti si muovono, 
tutti cantano, 
tutti danzano
    “coralmente”… 
 
 Proprio non 
           ci si annoia…! 
 
 Forse ci potrebbe annoiare 
( come al solito! )
 il sermone del sacerdote pronunciato in due lingue (francese e baribà)
 ma 
anche lui sa l’affare suo, interrompendo ogni tanto il sermone con un canto o con una affermazione che richiede un
 applauso-sveglia-gente !
 
Insomma:
  Offerte presentate 
     dal fondo della chiesa con relative danze. 
 
Tre questue per motivi
     puntuali 
con processione 
dal fondo della chiesa.
 
 Presentazione di quattro
     coppie che hanno celebrato il sacramento del matrimonio in questi giorni, con relativi discorsi.
 
Presentazione dello
   show dei bambini,  questa sera, sul matrimonio. 
 
Benedizione dei bambini
    piccoli alla fine della Messa, e loro benedizione
e… 
 
Presentazione dell’ospite
    che sono io come 
“anziano risuscitato 
           dai morti” 
dopo tre operazioni alla carrozzeria….​
 
  È chiaro che tutto questo richiede tempo
 e prende tempo. 
 
   E meno male 
che siamo nella stagione fresca, 
perchè, qui in Africa, 
uscire da una chiesa, 
a mezzogiorno, con le lamiere infuocate sopra la testa, 
non è
che sia molto piacevole ! 
 
   Una caratteristica 
che si rivela proprio 
nella   ECCLESIA (riunione-comunione in nome di Cristo) 
è la spontaneità,
   la semplicità e
   la gioia che sprizza da tutti i pori, cominciando dai bambini…
 
   Eppure di guai 
ce n’ hanno e come !… 
 
Ve li racconteremo
 nelle prossime puntate.
 
  Ma, per il momento:
 
UN BAMBINO È NATO PER NOI…. 
 ESULTIAMO E GLORIFICHIAMO IL SIGNORE! 
 
ALLELUJA !
 
 
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Author: redazione