Ospedale di Rieti: gli infermieri lanciano un appello, siamo tutti a rischio!

 

di Maria Grazia Di Mario

Si riporta per esteso la lettera, inviata l’11 novembre scorso, dagli Infermieri del Nosocomio di Rieti  per segnalare  i disservizi legati alla emergenza Covid 19 nei seguenti ambiti:

  • Sala operatoria urg/emerg
  • Terapia intensiva no Covid
  • Urgenze rianimatorie nei reparti
  • Terapia intensiva Covid +
  • Assenza di procedure e protocolli per l’organizzazione sia del personale da impiegare sia degli spazi utilizzati

La richiesta è di lavorare in sicurezza,  il rischio che le infezioni tra personale sanitario e civile possano ulteriormente diffondersi, nell’ambito di una gestione definita poco chiara, è elevato e di conseguenza anche quello che i pazienti ricoverati non siano adeguatamente assistiti, con il rischio di decessi (avvenuti) e loro incremento anche in Pronto Soccorso. La domanda che viene spontanea è come sia possibile che il Governo Centrale e l’Assessore alla Regione Lazio D’Amato non siano al corrente di queste problematiche così gravi, stesso discorso per lo Spallanzani, in qualità di supervisore degli Ospedali di zona della nostra Regione. In questa situazione non è garantita alcuna sicurezza per noi cittadini, sia giovani che meno giovani. Alla lettera ha fatto seguito una ulteriore interrogazione presentata dalle sigle sindacali CGIL-CISL-UIL e indirizzata al Direttore Generale ASL Rieti, nella quale si parla della necessità di attivare una assistenza domiciliare adeguata, oltre che fornire una esatta comunicazione dei dati-report sul numero dei pazienti covid  in domiciliare.

Lettera datata 11 novembre 2020

– Alla coordinatrice del blocco operatorio Sig.ra Rossana Maini

N°prot. : ________                                                       E p.c.:

PO Sig.ra Roberta Zuppa

Dirigente Professioni infermieristiche Dr. Falchetti Ballerani

Capo dipartimento chirurgico Prof. Fiormonte

Direttore U.O.C. Anestesia e rianimazione Dott.ssa Ferretti

Resp.le Risk management Dr. Musolino

Resp.le RSPP  Dott.ssa Palla

D.M.O  Dott. Casertano

Dott. Angelucci

Medico Competente

 

Rieti, 11 novembre 2020

 

Gli infermieri del B.O. scrivono per segnalare le varie criticità e disservizi evidenziatisi in data 7 e 8 novembre 2020 nei vari servizi che si trovano a coprire:

  • Sala operatoria urg/emerg
  • Terapia intensiva no Covid
  • Urgenze rianimatorie nei reparti
  • Terapia intensiva Covid +

Sottolineando che il suddetto personale chiede ESCLUSIVAMENTE di lavorare in sicurezza, dando, come sempre, la sua completa disponibilità per fronteggiare la pandemia in corso o per qualsiasi situazione di necessità verificatasi.

Il che vuol dire:

  • Chiarezza nelle direttive con comunicazioni scritte;
  • Percorsi e protocolli per iscritto;
  • Tutela dei lavoratori e della loro sicurezza.

Il 7 novembre le sale 7 e 8 (blocco operatorio oculistico) diventano operative come rianimazione Covid + senza che vi sia stata nessuna comunicazione ufficiale in tal senso al personale. La sala operatoria non è strutturalmente concepita come una terapia intensiva Covid, quindi con dei percorsi sporco-pulito definiti e separati:

  • Manca un box per il monitoraggio dei pazienti isolato dal resto della sala. Quello presente è all’interno della zona contaminata e non ha una via di entrata/uscita verso l’esterno e quindi verso il pulito;

 

  • Gli operatori sono costretti a rimanere all’interno della zona contaminata per monitorare il paziente, anziché farlo come in rianimazione, dove viene seguito anche dall’esterno, indossando i DPI previsti per l’assistenza ai Covid + (tute, occhiali, mascherine etc).

Il tempo di permanenza così vestiti all’interno di una zona infetta, diventa oltre che difficoltoso, estremamente prolungato nel tempo , così  il turn-over è elevato e con un notevole dispendio di presidi per tutti i cambi;

 

  • Il personale che sopperisce alle esigenze della sala covid è lo stesso che garantisce tutti gli altri servizi sopraelencati oltre che le sedute ordinarie e le reperibilità, cosa che andrebbe rivista e bilanciata per suddividere il carico di lavoro;

 

Ne consegue, che in caso di emergenze o urgenze chirurgiche indifferibili, accade ciò che si è verificato tra il pomeriggio del 7 e la notte dell’8 novembre :

  • urgenza vascolare indifferibile;
  • 2 pazienti in rianimazione no covid
  • Trasferimento di un paziente covid + in sala 7

Il risultato è stato:

  • Coordinatrice irreperibile;
  • Assenza di procedure e protocolli per l’organizzazione sia del personale da impiegare sia degli spazi utilizzati;
  • Assenza di percorsi scritti per la rianimazione Covid + e per le sale operatorie Covid + interne al blocco chirurgico;
  • Vengono contattati per cercare di organizzare: il Dr Casertano, la PO Vulpiani, il Dr. Angelucci;
  • Si allestisce la “stanza” sguarnendo le sale operatorie in quanto molti elettromedicali sono necessari anche in corso di intervento chirurgico e durante l’allestimento si evince nuovamente e più chiaramente come non ci siano percorsi o come non siano idonei;
  • Vengono attivate per necessità, le chiamate in reperibilità di tutto il personale del B.O., per coprire l’improvviso ricovero di un paziente Covid+, andando ad utilizzare personale dedicato per un eventuale urgenza o emergenza dell’intero Blocco.
  • Paziente Covid+ deceduto in sala 7 e gestione della salma senza una procedura scritta;
  • Carenza di presidi per il come già citato elevato turn-over;

Pertanto chiediamo alla coordinatrice,  in quanto responsabile dell’organizzazione del B.O e considerando che le criticità persistono:

  • Procedure e protocolli scritti per la gestione delle sale e della Rianimazione Covid +;
  • Richiesta d’immediata esecuzione lavori di messa in sicurezza degli ambienti (divisione tra sporco e pulito);
  • Equa e sensata suddivisione dei compiti fra il personale infermieristico dell’intero B.O. senza lasciare al libero arbitrio e al buon senso la scelta;
  • Inquadramento di una turnazione congrua a garantire la copertura di tutte le attività concernenti il B.O. e le attività delle U.O.C. aggiunte a carico del blocco stesso;
  • Potenziamento del turn-over infermieristico, non solo per garantire tutte le attività di emergenza, ma anche un’adeguata assistenza, garantendo la salvaguardia del personale tutto.

Si ribadisce la completa disponibilità alla collaborazione, in un momento così difficile per tutti, cosa che il personale di sala ha sempre dimostrato.

Per eventuali chiarimenti il personale resta disponibile

 

Cordiali saluti

 

Il personale Infermieristico del B.O.

documento dei sindacati datato  25 novembre 2020

Author: redazione