Lorena Paris: “Terra di Poesia” ospita un altro grande contemporaneo, Nanni Cagnone, poeta tra i più amati e conosciuti, vivente, uno dei “decani” nel “mondo dei versi”.
Nanni Cagnone ligure, pluripremiato, poliedrico e prolifico artista, abita a Bomarzo per scelta, è scrittore, musicista, giornalista, traduttore, saggista e rappresenta una delle maggiori penne della letteratura europea del nostro tempo. La sua poesia abita i luoghi di bellezza antica, di sensibilità superiore, è poesia del pensare, che si tramuta in poesia del fare, dell’agire. Poesia elettiva, senza etichette, fuori tendenza, a volte classica, a volte controcorrente. La poetica di Cagnone è consonanza elegante di immagini e silenzio che si fanno parola e viceversa,
come a rappresentare una raffinata meditazione.
Ho scelto di riportare qui una sua poesia, con la mia lettura in audio, perché in essa si respirano versi profondi, parole scritte nella sua “terra di poesia” dove egli vive: il suo paese, Bomarzo, la campagna che abita.
Versi suggestivi che ascoltano il silenzio oscuro, illuminato dalla luce della luna. Parole che rimandano all’attesa prima del sogno, o attesa che si fa sogno, fantasmi di triste rimpianto o di buona aspettativa.
Un’ alternanza del dubbio.
Il tutto ci viene regalato con la leggerezza del disincanto. Anche una parola cruda può avere il sapore della mitezza se a scriverla è un Poeta come Nanni Cagnone.
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Luna, e nient’altro
da dire, per ora,
dagli orti di Bomarzo.
Ma si aspetta un vortice,
una deliziosa catastrofe.
Vedi, fan ritorno
senza colore di sconfitta
quei vagabondi vinti,
decantando
loro somiglianza con noi;
ci precedono nel sonno
che strepita sotto la luna,
nel dimesso mormorío
o saranno canzoni
dei giorni di pace –
sarà l’ospite – noi,
quel rischio generoso.
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Segnalo, infine, la pubblicazione edita in questo anno da Nottetempo
che raccoglie tante poesie di questo grande Poeta dal titolo
“A ritroso 2020-1975”.
