Parlavamo aramaico sulle rive del Giordano, /
sulle rive dell’Oronto, sulle rive del Tigri e/
dell’Eufrate./
Cavallette e raccolti bruciati, i nostri lamenti /
e le nostre preghiere. Siamo nomadi senza /
cammelli, senza carovane, a piedi ricominciamo /
da ogni primo gradino./
Camminavamo in direzione opposta al sole /
ma dietro al sole sostammo
per secoli, in ombra, /
ma quando ci sarà luna nuova? /
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Un racconto poetico, le parole di Isabella Vincentini. Versi intrisi di storie passate, di ricordi comuni all’ umanità che hanno il sapore di terre lontane, assolate e brucianti. Terre legate a chi le abita e coltiva, a chi le percorre con difficoltà. Terre con la prorompenza della loro natura, della loro vitalità e bellezza. Immagini poetiche che rimandano al vissuto e ai luoghi dai fiumi copiosi sulle cui sponde è nato il “mondo” , la civiltà, gli scambi, l’amore dei popoli per la conoscenza, la scoperta, la necessità di comunicare. Bello il passaggio sulla ricchezza delle lingue come espressione d’identità e radici.
Le parole della poetessa sembrano soffermarsi sul viaggio reale e metaforico, insieme. L’ errare alla ricerca del sé, del senso della vita. Un itinerario difficile nella lontananza della geografia del tempo. “Il camminare in opposizione al sole e seppure sostare per secoli alla sua ombra , col desiderio di una luna nuova” sono passi del testo che lascia sgomento chi legge. Si toccano, infatti, suggestioni di impotenza, di sogni impossibili, di pace lontana, mete agognate nell’unione fra le genti: il loro cammino complicato, tra le “ombre del sole”, un viaggio così lungo e lento da sembrare che non abbia mai avuto vero inizio.
Isabella Vincentini è nata a Rieti. Ha collaborato con diversi programmi culturali della Rai. Ha curato e realizzato alcune trasmissioni sulla poesia e sulla letteratura.
Saggista e critico letterario, ha pubblicato – tra altro – vari saggi sulla poesia, sull’estetica contemporanea e vari aspetti dell’arte, nonché racconti in forma epistolare.
In poesia:
Il codice dell’alleanza con prefazione di Sotirios Pastakas e post-fazione di Elio Grasso (La Vita Felice 2018);
Geografia minima del Dodecaneso, testo a fronte in neogreco, prefazione di Giancarlo Pontiggia (I Quaderni del Battello Ebbro, 2015);
Le ore e i giorni, presentazione di Giuseppe Conte (La Vita Felice, 2008);
Diario di bordo, prefazione di Milo De Angelis (I Quaderni del Battello Ebbro, 1998).
Ha curato la raccolta di interviste
di Milo De Angelis Colloqui sulla poesia (La Vita Felice, 2008).