“Una sera d’ Inverno in città”
Poesia
di Antonella Anedda”Ora ha smesso di piovere.
Dalla finestra il mondo è a gocce:
un viso senza naso, occhi, labbra.
di Antonella Anedda”Ora ha smesso di piovere.
Dalla finestra il mondo è a gocce:
un viso senza naso, occhi, labbra.
Solo queste minute lacrime
sugli alberi e le case.
Una in particolare si rischiara
dove qualcuno piange sulla sua poltrona
composto, fermo solo incerto
se la casa somigli
a quelle che abitò in passato
sugli alberi e le case.
Una in particolare si rischiara
dove qualcuno piange sulla sua poltrona
composto, fermo solo incerto
se la casa somigli
a quelle che abitò in passato
e che confonde.
Non è di nostalgia che piange,
Non è di nostalgia che piange,
ma per il peso intero della pioggia,
come se lui fosse il tetto
che sopporta e si scrosta.
Come se l’intero palazzo, gonfio
di acqua e pietra rivelasse un’offesa.
Una creatura può crucciarsi per questo,
che sopporta e si scrosta.
Come se l’intero palazzo, gonfio
di acqua e pietra rivelasse un’offesa.
Una creatura può crucciarsi per questo,
passare sveglia la notte
o replicare nel sogno
la desolazione.
Essere in un burrone.
Stare lì tra la terra, nella pioggia
che viene.
la desolazione.
Essere in un burrone.
Stare lì tra la terra, nella pioggia
che viene.
“Questa poesia di Antonella Anedda trasmette profonde suggestioni attraverso la consueta eleganza della sua parola poetica e grazie al prezioso richiamo a metafore non scontate, ma uniche. La solitudine, la precarietà, un senso di calma irrequieta, un’ instabilità del dolore si fanno respiro continuo nel lungo momento descritto dai versi. Versi che entrano come lame lucenti dentro i sentimenti dell’ uomo seduto in poltrona, elemento centrale della poesia.
Tutto è materico ed evanescente al tempo stesso, come la pioggia che egli osserva e che bagna le fronde e le cose, i palazzi, i tetti e impregna le murature. Acqua piovana viva, come umanità senza volto, alla quale la poetessa regala il potere di lavare, di mondare e altresì di farsi scroscio intriso di dolore e patimenti.
“Un mondo a gocce” è la bellissima immagine di un verso.
La pioggia sembra racchiudere in sé il silenzio degli spazi abitati di solitudine e ancora i dispiaceri avvolgenti, pesanti e trasparenti.
I dolori del passato che l’uomo seduto e immobile sembra voler cercare di dimenticare e nel contempo voler sopportare, così con forza come il peso della pioggia che si fa greve
grondare di tristezza e struggimento.
Tutto è materico ed evanescente al tempo stesso, come la pioggia che egli osserva e che bagna le fronde e le cose, i palazzi, i tetti e impregna le murature. Acqua piovana viva, come umanità senza volto, alla quale la poetessa regala il potere di lavare, di mondare e altresì di farsi scroscio intriso di dolore e patimenti.
“Un mondo a gocce” è la bellissima immagine di un verso.
La pioggia sembra racchiudere in sé il silenzio degli spazi abitati di solitudine e ancora i dispiaceri avvolgenti, pesanti e trasparenti.
I dolori del passato che l’uomo seduto e immobile sembra voler cercare di dimenticare e nel contempo voler sopportare, così con forza come il peso della pioggia che si fa greve
grondare di tristezza e struggimento.
Note biografiche
Antonella Anedda-Angioy, conosciuta come Antonella Anedda, è una scrittrice, saggista e poeta, nata a Roma.
I suoi esordi nel campo della poesia risalgono al 1989 con la pubblicazioni di “Residenze invernali”
Testo che viene annoverato tra i più innovativi del secolo scorso.
Dopo vari volumi di prosa, racconti e varie traduzioni, nel 1999 con la raccolta poetica “NOTTI DI PACE OCCIDENTALE” (Donzelli), viene alla luce la piena maturità dei versi di Antonella Anedda.
Silloge, che racconta le suggestioni legate agli accadimenti degli ultimi anni del Novecento.
Poliedrica autrice nel corso degli anni duemila e sino ai giorni nostri, pubblica una serie di testi in prosa e in poesia di assoluto rilievo, come
LA LUCE DELLE COSE
IL CATALOGO DELLA GIOIA
DAL BALCONE DEL CORPO
LA VITA DEI DETTAGLI
SALVA CON NOME
ISOLATRIA
ARCHIPELAGO
HISTORIAE
GEOGRAFIE
Autrice pluripremiata:
Nel 1992
premio Leonardo Sinisgalli Opera prima, per Residenze invernali
premio Diego Valeri, per Residenze invernali
Tratti Poetry Prize, per Residenze invernali
Nel 2000
premio Eugenio Montale per
Notti di pace occidentale
Nel 2007
premio Napoli
Libro dell’ Anno
per Dal balcone del corpo
premio Stephen Dedalus
per Dal balcone del corpo
Nel 2008
premio Dessì per
Dal balcone del corpo
premio letterario Casentino
sezione premio d’onore per la poesia
Nel 2012
premio Frascati per la silloge poetica Salva con nome
premio Viareggio-Repaci
per la silloge poetica Salva con nome
Nel 2012
premio Alghero Donna
per la silloge poetica Salva con nome
premio Pascoli
Nel 2013
premio letterario Antonio Guerriero Civetta di Minerva per l’opera poetica
premio Trieste Scritture di frontiera per
Dal balcone del corpo
Nel 2014
premio Puškin per l’opera poetica e saggistica
Nel 2017
premio L’olio della poesia
Nel 2019
premio Città di Arenzano “Lucia Morpurgo”
Premio Cosimo Russo
Nel 2021
Premio Cesare Pavese nella sezione Poesia
POESIA OSSIGENO_ECOLOGIA DELLA PAROLA – ANEDDA/BIAGINI
GEOGRAFIE
Nel 2022
PREMIO LETT. LA GHIANDA – CON TIZIANO FRATUS – INTERVISTA
PREMIO CARRIERA POESIA VITO MORETTI