La poesia moderna e la poesia contemporanea di Lucianna Argentino

rubrica a cura di Lorena Paris

La nascita della poesia cosiddetta moderna si  associa alla corrente del Simbolismo (ultimi decenni del 1800), cui fecero parte tanti artisti di varie espressioni: dalla letteratura, alla pittura, alla musica. I poeti simbolisti ricercavano con l’ispirazione e i versi la necessità  di esprimere il loro sentire, con la  sonorità del linguaggio poetico, della sua musica, della purezza e bellezza della parola scelta  in quanto simbolo ad alta potenza  evocativa. 

Giacomo  Leopardi,  precoce precursore della modernità della poesia (con il suo meraviglioso

  “L’ Infinito”) 

scriveva così  sulla distinzione tra poesia antica e moderna: 

 

(Stralci)”La poesia degli uomini antichi era composta di immaginazione, di fantasia e dava origine a miti e favole, a immagini non veritiere, quindi, ma bellissime…

…La poesia moderna  nasce dall’esperienza, dalle idee, dal sapere, dalla contezza e conoscenza, cioè dal vero e dal profondo ascolto del sé che suscita consapevolezze del mondo e delle cose…” 

 

Tra gli iniziatori  della poesia moderna viene riconosciuto universalmente Charles Baudelaire che con il suo componimento  “Corrispondenze”,  uno dei suoi testi tra i più  noti,   è considerato l’autore  del “manifesto” della  poetica 

 

simbolista.  Il testo è contenuto nel sua opera “Les Fleurs du mal” (1857). Baudelaire vi descrive la natura come un tempio vivente, una foresta di simboli che solo il poeta, in virtù del suo essere sensibile può cercare di spiegare. 

 

 

“E’ un tempio la Natura ove viventi/

pilastri a volte confuse parole/

mandano fuori; la attraversa l’uomo/

tra foreste di simboli dagli occhi/

familiari. I profumi e i colori/

e i suoni si rispondono come echi/

lunghi che di lontano si confondono/

in unità profonda e tenebrosa,/

vasta come la notte ed il chiarore./

 

Esistono profumi freschi come/

carni di bimbo, dolci come gli òboi,/

e verdi come praterie; e degli altri/

corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno/

l’espansione propria alle infinite/

cose, come l’incenso, l’ambra, il muschio,/

il benzoino, e cantano dei sensi/

e dell’anima i lunghi rapimenti.” 

https://youtu.be/zS8C1k-Y3dE?si=9lVJjfitycVFsva_

Poesia moderna e contemporanea,  ad alto potere evocativo e sentimentale, ovvero del sentire,  è certamente  quella della valente poetessa romana  Lucianna Argentino, le cui  attività, opere e versi  ho  presentato più  volte dalle pagine di Sabina 

 

Magazine. Propongo qui uno stralcio del suo reading poetico-musicale  dal titolo ” La luce del silenzio”,  andato in scena il 17 novembre scorso a Roma, presso la Sala Auditorium del Museo Nazionale degli Strumenti Musicali.  Con lei, sul palco, Roberto Pagano e Roberto Delle Donne di Acquelibere Ensemble.  Ascoltiamo le sue suggestive e raffinate parole, così simboliche e che  segnano svelati  percorsi esistenziali, illuminati dalla luce e dalla luce del silenzio. I versi di Lucianna Argentino, così  potenti, rilasciano ai sensi  immagini  metaforiche e   impercettibili similitudini.  Luce e silenzio, quindi, che si fanno materia vitale nelle sue parole.   

Author: redazione