La guerra vista da chi la subisce
Chiara Ingrao fa il pieno a Rieti per la presentazione del romanzo “Il resto è silenzio”
Un libro che ritorna, perché ritorna la guerra, ciclicamente, nella storia degli uomini e delle donne. Un libro ispirato alle vicende di un’altra tragica guerra europea, quella nei Balcani, pubblicato nel 2007 e che oggi torna in libreria, mentre infuria un’altra guerra in Europa.”Il resto è silenzio” è il titolo di questo romanzo di Chiara Ingrao, che cita una celebre battuta dell’Amleto. Ieri l’autrice è stata ospite protagonista nell’ambito del Seminario dialogante sulla Costituzione promosso dalle associazioni NOME Officina Politica, il Sorriso di Filippo e Raggi di Speranza.
Il romanzo narra di tre coppie di sorelle, a Roma, a Sarajevo, e nella Tebe del Mito, in bilico fra quotidianità e tragedia, dolore e speranza. La nuova edizione è integrata da nuovi contenuti, fra cui una postfazione di Raffaella Chiodo Karpinsky sui nessi fra la guerra di oggi e quella di allora. In copertina, la foto di una ragazza che corre, nelle strade di Sarajevo, per sfuggire alle bombe. Una immagine colta dal vivo, dal fotografo Mario Boccia, cui il libro è dedicato, che quella guerra documentò e che ebbe la ventura, anni dopo, di ritrovare ancora in vita alcuni soggetti dei suoi scatti come, appunto, la donna ritratta nella foto “La ragazza che corre”. Chiara Ingrao racconta il momento di quell’incontro: al fotografo la donna disse solo “per fortuna, sono sopravvissuta”. Una frase che, per l’appunto, lascia tutto il resto, tutte le sofferenze e tutto l’orrore, nel silenzio.