Ipssseoa Palombara Sabina e Biblioteca di Palombara insieme per ricordare Italo Calvino

 

di Andrea Giuseppe Graziano

 

L’Istituto Alberghiero di Palombara, con la Biblioteca del Polo Quaglini progettano un itinerario per le classi IV. Avvicinare i ragazzi alla scrittura di Calvino, strapparli dall’inautentico per porgere stille di bellezza attraverso l’immersione nella lettura è la mission che vede impegnati i docenti di Lettere dell’Ipsseoa Palombara Sabina. Gli alunni vengono orientati verso due principali racconti, “L’Avventura di una moglie” e “L’Avventura di un lettore”. Il percorso si snoda partendo dalle analisi in classe, determinanti per condurre i ragazzi verso due mete fondamentali: l’incontro con lo storico della letteratura e critico letterario Marco Testi nella Biblioteca di Palombara e, in un’altra giornata, la realizzazione di un gioco a premi che predispone gli studenti ad una gara letteraria sulle orme del format “per un pugno di libri”. L’incontro in Biblioteca con Testi il 5 maggio è presenziato dalla classe IV A Accoglienza Turistica, in videoconferenza ci sono le altre classi IV dell’Istituto.

I ragazzi della IV A Accoglienza Turistica insieme alle docenti Di Marsico e Chiappa allestiscono la sala con foto di Calvino, dei suoi libri, mentre la Biblioteca prepara un tavolo dei relatori dove spiccano molti libri dell’autore. Il clima si fa subito colloquiale, giunge il saluto dell’Assessore Trugli, poi quello della referente della Biblioteca Falconi, infine viene introdotto il critico il quale -neanche a farlo apposta- ha da poco pubblicato un volume intitolato “La Cura. Il libro come salvezza dalla solitudine e dalla paura”, che risulta assolutamente congruente per illuminare i giovani sul racconto “L’Avventura di un lettore”: sia nel libro di Testi e sia nel racconto di Calvino infatti si disvela il topos della bellezza della lettura come cura dell’anima. Di cosa si nutre la nostra anima? Di quali immagini, di quali parole? Il libro può divenire il therapeion? Il verbo greco antico therapein ha proprio l’accezione di “curare”, è “il prendersi cura” e therapeion non significa tanto medico ma piuttosto “colui che sta a fianco, colui che assiste”. Con questo termine ci si riferiva per esempio anche agli “assistenti di battaglia” dei grandi guerrieri ellenici, certamente impegnati a curare ferite ma anche ad assistere il guerriero nelle sue afflizioni. Un libro, in definitiva, può delinearsi come qualcosa che sta al nostro fianco e ci cura?

Marco Testi si sofferma sul personaggio calviniano del lettore avido divoratore di libri e immerso nella lettura dinanzi ad un paesaggio marino mozzafiato, Amedeo, il quale pensa ai personaggi del romanzo in cui è immerso persino quando prende una pausa misurata dalla lettura  con una nuotata rinfrescante; ebbene nello sviluppo del racconto questi rimane sospeso tra il desiderio di dare compimento all’amore per una bagnante che oltre tutto corrisponde subito all’approccio delicato di Amedeo con un risoluto afflato sensuale e il desiderio, probabilmente più forte e radicato, di tornare al libro per giungere al finale. Testi dispiega riferimenti, svolge itinerari con l’agio del comparativista. Calvino come Leonardo, come gli artisti del Cinquecento, dentro le cose, immersi nel lavoro appassionato: non si dà nell’autore la piega del contemptus mundi, dell’intellettuale che disprezza il mondo con distacco metafisico, ma anzi si offre la dimensione dello scrittore che abbraccia e comprende il “tutto” della bellezza naturale, sentimentale e vive pienamente, con lucida ironia e leggerezza, con nobile fierezza e libertà di pensiero anche gli aspetti più critici, con i quali necessariamente sa entrare in contrasto (ideologia, partito, scelte politiche e civili).

Testi affascina i giovani con una lezione a cui seguono le domande degli studenti presenti in sala sulla dimensione poetica di Calvino, sulle sue attitudini, quindi può spaziare offrendo citazioni letterarie e analogie che arrivano finanche a considerare l’ultima opera di Botticelli.

Alla fine dell’incontro la referente della biblioteca, l’Architetto Paola Maria Falconi, piena di stimoli per la letteratura e con la vocazione alla diffusione della bellezza, premia i giovani con un buffet, naturalmente graditissimo sia dagli studenti e sia dagli ospiti adulti, perché dopo aver curato l’anima, anche il corpo va rinfrancato. Un ringraziamento particolare va al Dirigente Scolastico dell’Ipsseoa Palombara, la Professoressa Patrizia Marini, che fa sentire sempre il suo sostegno e sospinge i docenti a realizzare eventi che promuovano la crescita dei nostri alunni.

 

                                                              

Author: redazione