In libreria il nuovo libro del poeta Nanni Cagnone

 di Lorena Paris
 
È uscito da pochi giorni l’ultimo libro di Nanni Cagnone, dal titolo 
Come colui
che teme e chiama
 
Tratta da questa pubblicazione, presento  
e leggo nell’ audio, la poesia che racchiude il verso 
che dà il titolo all’ opera.
 
 
“Non hanno senso, 
gl’inni, i malvagi
imperversano 
gli altri si curvano,
nessuno da lodare.
Primitive, ingloriose 
servitù, polvere
in esclamazione di luce, 
e noi senza dolcezza –
noi agonía. 
 
Ed io 
sfoglio il libro
dei morti
come colui che 
teme e chiama.”
 
 
 
 
 
Il nuovo libro di Cagnone è un viaggio della (e nella) sua parola preziosa e così come scrive l’editore:
“Protagonista di questo libro è la lingua, il suo viaggio all’interno del destino delle cose e degli uomini, il secolo andato e che viene, i drammi e la memoria come forma perduta o riconquistabile.”
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I testi poetici sono in sequenza, con una numerazione ordinale, che mi ha piacevolmente colpita. Versi, intensamente raffinati e pervasi dalla purezza poetica  dell’ Autore, unica e inconfondibile. Il libro si compone di 96 poesie, nell’ordine temporale in cui sono state scritte. Non una silloge, ma la sua fluviale vena creativa che prende vita verso dopo verso, testo dopo testo. Chi legge la poesia di Cagnone incontra il mondo variegato della sua creatività, della sua vita, delle sue profonde riflessioni e domande. Parole scelte e perfette, rese elegantemente sonore dagli “artifizi del poetare”. Parole che si spargono come in eterno movimento, un viaggio infinito del sentire e dell’agire, un incontro con una sorgente di linfa inesauribile, che avvicina a sé sia l’appassionato, sia il neofita della poesia. La personalità del poeta è fusa con le sue parole, che toccano profondamente gli incantesimi 
dell’ osservazione, dell’ intima narrazione delle sue storie personali e che attraverso la poesia diventano collettive. Sono parole alle quali mi avvicino sempre con rispetto e devozione, sia per conoscere meglio la Poesia e sia perché verso la  poesia, nutro sentimenti di riconoscenza.   
Ho conosciuto personalmente il Maestro Cagnone, con il quale c’è sempre una bella comunicazione di stima e affetto. Proprio pochi giorni fa ho avuto il piacere di dialogare con lui. Inevitabilmente la conversazione è scivolata verso l’argomento “poesia”, poesia in generale e personale. Il bagliore da cui nasce e la sua lucentezza. Egli mi dice di essere stanco di sentir dire silloge, o raccolta, un libro suo e così chiarisce:
“Ventidue libri di poesía. Volgendomi indietro, mi vedo faire du surplace. Cinque di loro sono poemi, ma si tratta in ogni caso d’organismi, e non di testi sporadici adunati per l’occasione.” 
Egli così prosegue nel suo Chiarimento all’opera: 
” Chi è insensibile ai valori percettibili del testo – ritmo, dispositio, torsioni sintattiche, imprese ellittiche, slogature della lingua, transizioni pronominali (quell’ oscillare che forza dialogicamente l’inevitabile monologo) – , stenterà a riconoscere il pensiero che dà fondamento alle figure; le oscurità in cui si sente avvolto sono altrettante complessità, favorite da ricever cosa estranea entro gli atti dello scrivere, invece di mettere in versi pensieri precedenti, attività parafrastica e divulgativa: il genere poetico in luogo della poesía ch’ è insuperata scomodità della logica, e congenitamente ostile.”
 
 
“Nanni Cagnone, nato in Liguria nel 1939, è poeta, narratore e saggista. Di grande rilievo la sua opera in versi, che conta ventidue libri pubblicati dalla fine degli anni Settanta ad oggi. Fondatore e direttore della casa editrice ha lavorato in precedenza per Lerici, come redattore e direttore di collana, contribuendo alla costruzione della rivista «Marcatré». È stato anche direttore creativo per agenzie di pubblicità consulente per la company image e   docente d’estetica. Molteplici le collaborazioni a riviste e giornali italiani ed europei. Vasta e di grande pregio e audacia la sua opera traduttiva, che comprende, fra gli altri, Eschilo, Parmenide, Gerard Manley Hopkins,
questi ultimi due usciti in una nuova veste per Giometti & Antonello.”
 
 
 
 
 
 
 

Author: redazione