Gli AUGURI di PADRE FRANCO per un 2023 più carico di amore a sostegno delle madri abbandonate nel Benin

Gli auguri per un nuovo anno da Padre Franco in Benin passano per il tema della difesa e protezione dei diritti della donna e dei minori che in quelle culture restano sconosciuti. Fa appello alla conversione dei cuori lì dove per diffusa cultura accade che gli uomini abbandonano la famiglia, per un’altra relazione,  lasciando mogli e figli senza mezzi di sostentamento. L’esortazione è di farsi prossimo a quelle realtà, agendo in loco anche programmando occasioni e processi di autonomia economica per le donne le quali, in tali condizioni,  ove senza istruzione adeguata e senza un lavoro, sono costrette a vivere ai margini. L’auspicio è di incentivare da parte di persone di buona volontà forme di sostegno per favorire l’emancipazione economica e l’istruzione per le madri in difficoltà. (rubrica di Maria Laura Petrongari

di PADRE FRANCO

Appunti di viaggio 
 
 Intanto, 
gli auguri sono di dovere nella prassi di questi giorni, 
ma 
il cuore è libero di farli 
“i migliori” 
“nel migliore dei modi”. 
       
 
 Come tali, 
li porgo a voi tutti, 
accompagnandoli di
un sereno sguardo retrospettivo 
sui 365 giorni passati
di uno sguardo carico di speranza
su quelli che ancora
 ci attendono. 
 
Dei passati, 
possiamo raccontarne già la storia per filo e per segno. 
Dei futuri, 
vale il grande principio di Gesù:
” Ad ogni giorno il suo
          affanno ! “. 
 
Viverli 
momento per momento con grande intensità di cuore e di mente, 
è uno dei segreti della
    *SANTIFICAZIONE*
         *”SEMPLICE”* . 
 
Cioè, 
senza bisogno di grandi progetti, di grandi sforzi,  rendere il momento che viviamo, 
*il più carico di amore* *possibile*. 
 
  In questi giorni, 
sto visitando molte famiglie povere e meno povere. 
 
Purtroppo, 
il ritornello 
che poi io definirei ritornello universale, 
è sempre il solito:
 
l’egoismo dell’uomo rispetto alla donna. 
 
A parte la poligamia, 
che potrebbe essere 
un aspetto 
culturale e tradizionale 
di questa società, 
quello di abbandonare 
la propria moglie 
i propri cinque o sei figli 
per…… 
 
Carissimi,​ 
questi sono i peccati che gridano veramente “vendetta” (= giustizia) 
al cospetto di Dio
 perchè
a causa del proprio egoismo, 
si fanno soffrire creature innocenti.  
 
Lo so che questa musica si ripete in diverse tonalità nel mondo intero, ma qui la situazione è veramente drammatica, perchè 
la maggior parte delle donne non ha studiato, non ha un mestiere nelle mani 
e, 
quando il marito le lascia, come fanno
 a dar da mangiare
       ai  bambini ?
 
Non c’è una legge 
che la o li
 protegga e che obblighi l’uomo a dare la parte dovuta, 
avendo, 
volontariamente, abbandonato il focolare domestico. 
 
Io ho detto al parroco 
di S. Andrea, 
nostra parrocchia cappuccina di Ina 
(fratel Raoul), 
di cercare di fare
un’ inchiesta ed una statistica su queste numerose, spiacevoli situazioni, 
cominciando proprio dalla nostra parrocchia per poter sovvenire, 
almeno come pronto soccorso,
 a queste povere mamme disperate. 
 
   Carissimi. 
Ci sarebbe tutto un processo di educazione umana, civile e cristiana da fare 
fin dall’età dell’uso della ragione. 
 
I grandi valori
 conosciuti e vissuti, 
 non s’improvvisano dall’oggi all’indomani ! 
 
Mi sto rendendo sempre più conto che i nostri “classici” aiuti di 
adozioni a diststanza, di iniziative nutrizionali più o meno efficaci, di protezione dei
” bambini detti stregone”,  pur conservando sempre il loro valore umanitario, non risolvono il problema alla radice, nel cuore dell’uomo. 
 
  È proprio con questo rinnovato augurio 
di educazione di base, 
di formazione permanente e 
di lavorio per un vera conversione interiore 
che 
voglio chiudere i miei appunti di viaggio nel loro terza redazione. 
 
   Ancora una volta:
 
BUONA FINE, 
ma soprattutto… 
 
 *BUON PRINCIPIO* !

Author: redazione