Giornata dell’Economia: Rieti in controtendenza grazie alla Pump Valley

di Maria Grazia Di Mario

Resilienza e settori produttivi che vanno in controtendenza rispetto alla incertezza provocata da una congiuntura internazionale non favorevole a causa  inizialmente del Covid,  successivamente della Guerra in Ucraina e di recente dal preoccupante rialzo dei tassi d’interesse. Se Rieti non è immune (così come Viterbo) dalla contaminazione degli scenari economici internazionali e risente anche di politiche  che, nel tempo, non ne hanno favorito lo sviluppo, inizia oggi a mostrare interessanti segnali di ripresa, in maniera particolare  sono significativi gli indiscussi successi di quella che si sta delineando essere il fiore all’occhiello per il territorio reatino, la Pump Valley,  vera novità dell’incontro, che si è tenuto presso la sede camerale reatina della CCIAA di Rieti Viterbo, emersa in occasione  della seconda tappa della “Giornata dell’Economia” . Una giornata introdotta dal Vicepresidente della Camera di Commercio, Leonardo Tosti, moderata dal Segretario generale Francesco Monzillo, che ha visto l’illustrazione dei dati del Rapporto economico da parte del dirigente camerale e Direttore generale dell’Azienda speciale Centro Italia della CCIAA di Rieti-Viterbo, Giancarlo Cipriano  ed uno speciale focus sulla formazione presentato dalla Direttrice dell’area territoriale di Rieti di Unindustria, Francesca Rosati, mentre il  Direttore della Federlazio di Rieti, Mauro Giovannelli, si è soffermato proprio su un settore finora mai indagato  a livello statistico, quello della cosiddetta “Pump Valley” reatina che da 40 anni rappresenta un’eccellenza all’interno del nucleo industriale di Rieti-Cittaducale e che ha dimostrato una speciale resilienza in questo complesso periodo storico.  L’indagine sul comparto si è svolta tra maggio e giugno, attraverso l’utilizzo di un questionario somministrato direttamente  alle imprese individuate  nei settori  della fabbricazione di apparecchi di misura e regolazione, degli strumenti da disegno, di contatori di elettricità, gas, acqua ed altri liquidi, di bilance analitiche di precisione (incluse parti staccate ed accessori), di  pompe e compressori,  di macchine automatiche per la dosatura, la confezione e per l’imballaggio (incluse parti e accessori), di apparecchi per depurare e filtrare liquidi e gas per uso non domestico,  di apparecchiature fluido dinamiche.

Il settore oggetto di studio mostra (contrariamente alla tendenza nazionale, fermo restando che la crescita italiana nel 2023 è stata superiore a quella tedesca e francese) un trend in aumento e sembra non accusare affatto, ad esempio, l’effetto dell’aumento del costo del denaro.

“In questo ambito fortemente specializzato e concorrenziale le imprese hanno dimostrato di essere solide,  grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto non hanno risentito, se non marginalmente, della pandemia energetica e delle limitazioni alle esportazioni verso la Russia”, ha spiegato il presidente di Federlazio  Giovannelli. Il fatturato complessivo sviluppato dalle aziende costituenti il focus di queste analisi è infatti di circa 168 milioni di euro. Tale valore, oltre ad essere di per sé importante, genera un indotto aggiuntivo che si stima coinvolga circa 40 imprese sul territorio sviluppando  ulteriori 8 milioni di euro, per un valore complessivo stimato vicino ai 180 milioni di euro. Inoltre, queste aziende hanno un importante volume di esportazione, che nell’ultimo anno ha generato un incremento del 13%, dopo il +25% del 2021. Circa il 20% del totale dell’export della provincia di Rieti è ascrivibile a questa attività e i 2/3 dell’export di questa attività sono diretti in Europa, con alcuni Paesi che fanno la parte del leone. In particolare la Spagna, dove arriva quasi il 20% delle esportazioni del settore, seguite a distanza da Germania e Francia con, rispettivamente, l’8,7% ed il 7,8%. Tra i Continenti spicca l’Asia, al secondo posto, che ha registrato una discreta crescita nel 2022. L’America è solo al terzo posto tra i continenti ma la crescita messa a segno nel 2022, +54,6%, fa prefigurare una diversificazione territoriale dell’export potenzialmente valida per il futuro, pensando anche alle problematiche di scarsa crescita di parte dell’Unione Europea, Germania in primis. In conseguenza delle previsioni di aumento del fatturato deve ritenersi che il rialzo interesserà anche l’indotto con ulteriori riflessi positivi per il territorio, sia in termini di fatturato che, verosimilmente, occupazionali. 

Gli altri settori della ripartenza del territorio reatino, fotografati dal Rapporto, sono le Costruzioni, le attività professionali e tecniche, il turismo e l’export, trainato dalla farmaceutica.

Una giornata dell’economia partita da Viterbo (dove si è messo in evidenza il comparto della ceramica) e conclusasi a Rieti per abbracciare entrambi i capoluoghi dell’Alto Lazio, in un momento di riflessione collettivo sulle prospettive socio-economiche territoriali che ha coinvolto istituzioni, associazioni di categoria, ordini professionali, università, istituti e fondazioni bancarie ed imprese.  Le Istituzioni, le imprese ed in generale tutti gli attori del sistema socio-economico e politico delle province di Rieti e Viterbo, potranno usufruire di questo studio che mette a sistema molte delle informazioni necessarie soprattutto per l’approntamento di scelte strategiche di medio e lungo respiro che vedano le due province camminare insieme,  con la convinzione  che un approccio sinergico possa migliorare i  rispettivi punti  di forza ed attenuare quelli di debolezza.

Tra i punti di debolezza quello della formazione (in particolare nel territorio reatino),  tema affrontato dalla direttrice dell’area territoriale di Rieti di Unindustria, Francesca Rosati.

A Rieti questa carenza (ha sottolineato la Rosati) è  preoccupante: i profili specializzati non ci sono più, le aziende cercano fuori regione (spesso nelle regioni limitrofe) e questa mancanza ha portato, nel corso degli ultimi dieci-quindici anni ad un “depauperamento” di persone e competenze, in particolar modo di giovani, che si formano fuori, poi rimangono a lavorare altrove. Il territorio sta cercando di fermare questa emorragia (o perlomeno di rallentarla) promuovendo la creazione di facoltà universitarie e corsi specializzati, utili  al collocamento di persone presso le imprese locali, legati all’economia circolare e all’innovazione digitale ad ampio raggio.

Qualche timido segnale si è già manifestato con l’istituzione della Facoltà di Economia dell’Innovazione dell’Università della Tuscia e quella di Innovazione tecnologica per l’edilizia della Sapienza, o con l’istituzione del corso di laurea triennale di Innovazione Digitale nata dalla partnership tra la facoltà di Ingegneria della Sapienza e IBM (Accademia P-TECH). Questa diversificazione e l’adeguamento dell’offerta formativa ai fabbisogni dell’economia del territorio peraltro costituiscono una buona premessa affinché anche la stessa Pump Valley possa proseguire il suo percorso di crescita e sviluppo internazionale, grazie all’ingresso in azienda di specifici e innovativi profili professionali, ma sarà utile anche ad altri comparti. 

Problema ulteriore da non sottovalutare  quello del calo demografico, collegato alla necessità di un miglioramento in loco della qualità di vita, che vuol dire anche occasione di formazione di professionalità di alto profilo e di conseguenza occupazione. 

“Nonostante la congiuntura internazionale non favorevole – ha precisato Leonardo Tosti, vicepresidente di CCIAA Rieti Viterbo – le nostre aziende sono cresciute e il Pil  aumentato, sia a Rieti che a Viterbo. Il problema  è nel calo demografico, devono intervenire le Istituzioni, aumentare  la qualità di vita, incrementare  le infrastrutture, i servizi, le occasioni di formazione, dunque l’occupazione”.  

Grandi gli sforzi della CCIAA che si sta trasformando in una vera e propria cabina di regia per lo sviluppo del Lazio Nord creando una rete di sinergie tra pubblico e privato e puntando su settori quali la digitalizzazione (per semplificare le attività ad aziende, famiglie e lavoratori), il sostegno alle imprese e al turismo, attraverso l’organizzazione di numerose  iniziative di alto profilo, vedi Assaggi. 

E proprio sul turismo, ha precisato Giancarlo Cipriano, ci si aspetta  un vero e proprio boom di presenze, il settore è in crescita anche grazie al fermento  provocato  dalle numerose attività della Camera di Commercio. Da implementare  il flusso straniero, attraverso una  sinergia con la CCIAA di Roma.

Buoni propositi e progettualità sono stati elencati dall’assessore allo sviluppo e lavori pubblici del Comune di Rieti Chiara Chiarinelli e dal  consigliere regionale Michele Nicolai, intervenuto quale delegato del presidente della Regione Lazio. 

Per il Comune di Rieti grandi saranno le opportunità date dal PNRR che il Comune sta utilizzando puntando su progettualità legate in particolare al turismo lento  (con la trasformazione del Terminillo nella vera grande azienda naturale del territorio, fruibile sia d’inverno che d’estate)  allo sport, al miglioramento della qualità dell’abitare e  alle opportunità di alta formazione. Michele Nicolai ha centrato il suo discorso sulla sburocratizzazione, sul sostegno alle imprese, sul potenziamento degli sportelli dedicati ai  fondi europei e sulla formazione post diploma, ma anche sulla realizzazione di infrastrutture (si parla da tempo di raddoppio della Salaria e di Ferrovia). 

Certo è che andrà una volta per tutte cavalcata l’onda delle infrastrutture, ha precisato Gennaro Capo,   Prefetto di Rieti,  ricordando che senza un loro adeguamento la provincia di Rieti non potrà  fare “il salto decisivo” di qualità.

 

 

 

Author: redazione