Filippo Masci non va dimenticato: lancia il suo appello il critico Massimo Pasqualone

 

Lancia il suo appello alle istituzioni il critico d’arte e letterario Massimo Pasqualone, affinché non cada nel dimenticatoio il centenario della morte del filosofo francavillese Filippo Masci, avvenuta a Napoli il 7 dicembre 1922.

“Mi rivolgo soprattutto alle istituzioni francavillesi dal momento che non è stato organizzato nulla per ricordare questo evento e mi rendo disponibile insieme ad altri esperti per organizzare degnamente il centenario di questo importante personaggio nato a Francavilla il 23 settembre 1844 e sepolto con la moglie Giuseppina Tattoni nella cappella che andrebbe valorizzata e che si trova nel cimitero di Francavilla, tenendo presente la portata non solo culturale, ma anche politica di Filippo Masci, docente universitario, filosofo, rettore dell’università di Napoli, senatore a vita, intellettuale di fama europea.
 

MASCI, Filippo.

– Nato il 29 sett. 1844 a Francavilla al Mare da Guglielmo ed Elisa Tattoni, maturò la formazione primaria nella città natale e quella secondaria presso il liceo G.B. Vico di Chieti, dove entrò nel 1854. Nel 1862 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Napoli, ma, già prima di laurearsi in scienze giuridiche e amministrative nel 1866, l’incontro con B. Spaventa riaccese in lui l’interesse per la filosofia.

Uno dei primi frutti di questo risveglio fu il saggio sulla dialettica hegeliana, in cui forte è l’influenza di Spaventa: Le categorie del finito e dell’infinito. Studio sulla scienza della logica di G.G.F. Hegel (Rivista bolognese di scienze, lettere, arti e scuola, III [1869], vol. 1, pp. 559-576; 670-723). A questi anni risale il decisivo incontro con la filosofia kantiana: nel 1872 scrisse a proposito delle polemiche suscitate dall’estetica trascendentale di Kant (Una polemica su Kant, l’estetica trascendentale e le antinomie, in Giorn. napoletano di filosofia e lettere, 1872, vol. 2, pp. 77-101).

Nel 1875, frattanto, ottenne la libera docenza in filosofia nel liceo chietino dove aveva studiato. Nello stesso anno, su proposta di Spaventa, una sua memoria dedicata all’esposizione della Critica della ragion pura di Kant fu insignita con il premio offerto dall’Accademia reale di Napoli. Nel 1879 conseguì a Pisa l’abilitazione all’insegnamento e ottenne la titolarità della cattedra nel liceo di Chieti, dove rimase fino al 1883, quando vinse la cattedra di filosofia morale all’Università di Padova.

A questo periodo risale il suo primo scritto di un certo impegno, La forma dell’intuizione (Chieti 1881), in cui, nel centenario della pubblicazione della Critica della ragion pura, mise definitivamente a fuoco la sua prospettiva neocriticista.

Ma già l’anno successivo (1884) vinse il concorso di filosofia morale all’Università di Napoli, dove dal 1886 fino al 1919 tenne la cattedra di filosofia teoretica. Nell’ateneo napoletano il M. acquisì una posizione di rilievo sia sul piano scientifico sia su quello istituzionale: sul piano scientifico la sua influenza crebbe tanto da riuscire a imporre un perdurante veto contro la chiamata di G. Gentile a Napoli; sul piano istituzionale fu preside di facoltà e per due volte rettore.

La sua vasta produzione, più di 100 titoli fra libri, memorie accademiche e scritti occasionali, spazia in diversi rami della filosofia, ma si può racchiudere in alcuni ambiti ben definiti: l’etica, che costituì il suo primo interesse accademico (Le idee morali in Grecia prima d’Aristotele, Lanciano 1882; Coscienza, volontà, libertà. Studi di psicologia morale, ibid. 1884; Pessimismo. Prelezione al corso di filosofia morale letta nella R. Università di Padova il 24 genn. 1884, Verona-Padova 1884; La famiglia, Lanciano 1885; La filosofia dei valori, in Atti dell’Acc. dei LinceiRendiconti, cl. di scienze morali, stor. e filologiche, s. 5, XXII [1913], pp. 309-384); la gnoseologia, che gli offrì il terreno non solo per seguire, sebbene in altra direzione, l’insegnamento di Spaventa e di F. Fiorentino, ma anche per individuare una forma di neocriticismo in grado di salvaguardare le esigenze del positivismo senza per questo sopprimere del tutto quelle dell’idealismo (Sulla natura logica delle conoscenze matematiche. Contribuzione alla teoria della conoscenza, in Filosofia delle scuole italiane, XVI [1885], pp. 3-51, 115-150, 273-293; Filosofia teoretica. Dottrina della conoscenza, Napoli 1889; L’idealismo indeterminista: i precedenti dell’indeterminismo critico…, in Atti dell’Acc. di scienze morali e politiche di Napoli, 1899, vol. 30, pp. 35-184; Pensiero e conoscenza, Torino 1922). Accanto a questi due fronti il M. ne frequentò un terzo, spesso intrecciato ai precedenti, quello della psicologia (Psicologia del comico, in Atti dell’Acc. di scienze morali e politiche di Napoli, 1888, vol. 23, pp. 510-194; Il sogno e l’ipnosi. Studio psicologico, Napoli 1899; Il materialismo psicofisico e la dottrina del parallelismo in psicologia, I, La nuova anatomo-fisiologia del sistema nervoso e la psicologia, in Atti dell’Acc. di scienze morali e politiche di Napoli, 1900, vol. 32, pp. 81-140; II, Le ipotesi metafisiche, il materialismo psicofisico, il dualismo criticoibid., 1901, vol. 33, pp. 161-281; III, Parallelismo e monismoibid., pp. 282-388; Introduzione generale alla psicologia. Opera postuma, a cura e con prefaz. di M. Maresca, Roma-Milano-Napoli 1926).

Alla carriera accademica il M. affiancò quella politica: consigliere comunale di Napoli nel 1894, l’anno seguente venne eletto deputato nel collegio di Ortona per la XIX legislatura (giugno 1895 – marzo 1897), e il 16 ott. 1913 fu nominato senatore.

Come deputato e senatore, il M. ha lasciato alcuni discorsi parlamentari incentrati in modo particolare sullo stato dell’Istruzione pubblica (Discorsi pronunziati… nella discussione del Bilancio dell’Istruzione pubblica e in quella della legge sulle scuole normali e complementari nei giorni 24, 26 giugno, 1° e 2 luglio 1896, Roma 1896; Sui problemi per l’istruzione media. Discorso… pronunziato nella tornata del 13 luglio 1914, ibid. 1914), e alcuni scritti di filosofia della politica e del diritto (La libertà nel diritto e nella storia secondo Kant e Hegel, in Atti dell’Acc. di scienze morali e politiche di Napoli, 1903, vol. 34, pp. 485-580; La filosofia politica di Kantibid., 1918, vol. 45, pp. 285-318; nonché, postumo, La società, il diritto e lo Stato. Trattato di filosofia politica e giuridica, con prefaz. di G. Masci, Aquila 1925).

Unica testimonianza tangibile di un suo interesse per la letteratura è rappresentata dai due studi sulla poesia di G. Leopardi (La solidarietà nel dolore e la solidarietà nel progresso. A proposito della «Ginestra» del Leopardi, Teramo 1906; L’infinito e il nulla nella lirica leopardiana, in Atti dell’Acc. di scienze morali e politiche di Napoli, 1921, vol. 47, pp. 1-10).

Il M. fu presidente dell’Accademia di lettere e arti della Società reale di Napoli, socio dell’Accademia Pontaniana e dell’Accademia nazionale dei Lincei, membro della Deputazione di storia patria abruzzese e del Consiglio superiore dell’Istruzione pubblica. Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti, va segnalato anche, nel 1905, il premio Gautieri in filosofia dell’Accademia delle scienze di Torino.

Il M. morì a Napoli il 7 dic. 1922.

Del M., oltre alle opere citate, si segnalano ancora: Sul senso del tempo, in Atti dell’Acc. di scienze morali e politiche di Napoli, 1891, vol. 24, pp. 377-429; Elementi di filosofia per le scuole secondarie, I-III, Napoli 1899-1911; Filosofia, scienza, storia della filosofia, in Atti dell’Acc. di scienze morali e politiche di Napoli, 1903, vol. 34, pp. 311-346; Commemorazione di Emanuele Kantibid., 1905, vol. 36, pp. 1-59; Quantità e misura nei fenomeni psichiciibid., 1915, vol. 43, pp. 243-280; La filosofia politica di Kantibid., 1918, vol. 45, pp. 285-318; La legge dell’individuazione progressivaibid., 1920, vol. 46, pp. 213-248.

Fonti e Bibl.: Copie litografate dei corsi del M. si conservano a Napoli, nella Biblioteca universitaria. Alcune lettere del M. a F. Fiorentino (risalenti al periodo 1869-70) sono reperibili nella Biblioteca nazionale di Napoli, Carte Fiorentino, Ba.B.3, 333-339. M. Maresca, F. M., Napoli 1923; Onoranze a F. M., Chieti 1925; A. Pietrangeli, F. M. e il suo neocriticismo, Padova 1962; A. Montano, Filosofia e storia della filosofia in F. M., in Filosofia e storia. Studi in onore di Pasquale Salvucci, a cura di P. Venditti, Urbino 1996, pp. 483-504; F. M. e la cultura del suo tempo a centocinquanta anni dalla nascita. 1844-1994, a cura di C. Tatasciore, Napoli 1998. Si vedano, inoltre: T. Rovito, Letterati e giornalisti italiani contemporanei. Diz. bio-bibliogr., Napoli 1922, p. 245; Enc. biografica e bibliogr. «Italiana», E. Codignola, Pedagogisti ed educatori, p. 353; ibid., A. Malatesta, Ministri, deputati, senatori dal 1848 al 1924, II, p. 354; R. Aurini, Diz. bibliogr. della gente d’Abruzzo, IV, Teramo 1952, pp. 249-270; E.M. Fusco, Scrittori e idee. Diz. critico della letteratura italiana (SEI), Torino 1956, p. 384; Diz. generale degli autori italiani contemporanei (Vallecchi), Firenze 1974, II, p. 400; S. Paolini Merlo, Gente d’Abruzzo. Diz. biografico, a cura di E. Di Carlo, Castelli 2006, VI, pp. 315-318.

 

 

Author: redazione