Fara Music Festival: gli eventi fino al 15 agosto

FARA MUSIC FESTIVAL EDIZIONE XVII

DAL 1° LUGLIO AL 27 AGOSTO

ABBAZIA DI FARFA

Prenotazioni:

Whatsapp: 327 2514740

Mail: info@faramusic.it

Dall’11 al 15 agosto RITORNO NELLO SPAZIO “INTO THE GARDEN”

Venerdì 11 agosto e sabato 12 agosto – ingresso 10 euro

Dal 13 al 15 agosto – ingresso 5 euro con consumazione

Inizio concerti ore 21:30

 

La XVII edizione del Fara Music Festival anticipa la propria apertura al primo luglio. Un programma esplosivo che vedrà alternarsi sul palco del Fara Music Festival progetti internazionali come il Trio Corrente, band brasiliana premiata con un Grammy Award, Shai Maestro, pianista israeliano vero astro nascente del Jazz internazionale, star della musica italiana come Enrico Pieranunzi, Stefano Di Battista, Maurizio Giammarco, Gabriele Mirabassi, Rosario Giuliani, il trio Zeppetella, Bex, Gatto. Tornano le grandi voci femminili con Karima, Susanna Stivali e Valentina Ranalli. E poi il meglio della nuova generazione Jazz italiana con 16 formazioni in programma tra luglio  e agosto. A chiudere la XVII Edizione la prima assoluta in Italia del Duo polacco Jopek Klemensiewicz.

 

VENERDI’ 11 AGOSTO

GABRIELE MIRABASSI TRIO

OPENING – BLINDING SPHERE

INGRESSO 10 euro

 

GABRIELE MIRABASSI TRIO: Protagonista della serata è Gabriele Mirabassi uno dei massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale. Affiancato dal chitarrista Nando Di Modugno e il bassista Pierluigi Balducci, i tre musicisti proseguono il loro viaggio evocativo e suggestivo dal Mediterraneo all’America del Sud, su una rotta in cui si intersecano jazz, folklore ed echi della tradizione classica.

 Clarinettista stimato e conosciuto in tutto il mondo, Gabriele Mirabassi si muove con uguale disinvoltura sia nella musica classica che nel jazz. Negli ultimi anni poi svolge una ricerca approfondita sulla musica strumentale popolare brasiliana e sudamericana in genere. Collabora sistematicamente con artisti di ambiti eterogenei, partecipando a progetti di teatro, danza, canzone d’autore, ecc. Le collaborazioni quindi nel corso degli anni sono state numerosissime. Nel jazz, fra i tanti Richard Galliano, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi, Marc Johnson, John Taylor, Steve Swallow, Stefano Battaglia, Roberto Gatto, Rabih Abu Khalil, Edmar Castaneda. In Brasile: Guinga, André Mehmari, Monica Salmaso, Sergio Assad, Trio Madeira Brasil, Orquestra a Base de Sopro di Curitiba e molti altri. Nella musica classica: John Cage, Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Marco Rizzi, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Orchestra d’Archi italiana, Banda Sinfonica do Estado de Sao Paulo, Ensemble Conductus, Orchestra Bruno Maderna ecc. Mirabassi vanta un’intensa attività anche nel mondo del teatro, della canzone d’autore e della danza, ambiti nei quali ha collaborato con – per citarne solo alcuni – Gianmaria Testa, Erri De Luca, Ivano Fossati, Sergio Cammariere, Mina, Giorgio Rossi, David Riondino, Marco Paolini.

BLINDING SPHERE: Ad aprire il concerto Blinding Sphere trio composto da Pietro Rosato al sax tenore, soprano, synth e tin whistle, Alessandro Lunedì alla chitarra elettrica e pedal-bass e Giovanni Facecchia alla batteria che presenta il disco Rituals. Un progetto che si caratterizza per sound fresco, nuovo ma allo stesso tempo meditativo e persuasivo, come un mantra che percorre l’anima e il corpo. In questo album ogni musicista porta con sé un background musicale diverso incentrato su una solida componente afro-occidentale e sull’improvvisazione in tutte le sue forme. L’aspetto sonoro non si rispecchia nei canonici vincoli ma al contrario trascende la visione puramente stilistica e idiomatica di genere con l’obiettivo di raggiungere nuove vette sonore. In questo modo il jazz e la tradizione afroamericana si fondono in un linguaggio moderno spesso vicino al rock e ad un suono che da un lato non tradisce i suoi natali, dall’altro esplora nuovi territori che vanno al di là delle semplici etichette legate ad un genere ben definitivo. Rituals infatti rappresenta un punto di rottura con gli schemi tradizionali dove spesso le sonorità pure ed acustiche si fondono con un linguaggio contemporaneo, sperimentale senza alcun punto di riferimento. Suoni acustici ed elettrici si collegano dando vita a qualcosa di nuovo che rompe le barriere e va ben al di là di qualsiasi definizione o etichetta.

 

SABATO 12 AGOSTO

ENRICO PIERANUNZI & VALENTINA RANALLI
CANTARE PIERANUNZI

INGRESSO 10 euro

 

“Cantare Pieranunzi” propone nuove, emozionanti versioni vocali di composizioni originali del gigante del jazz internazionale Enrico Pieranunzi. Un’operazione fortemente voluta dalla talentuosa cantante partenopea Valentina Ranalli che, profondamente ispirata dai brani del pianista romano, ha messo su di essi intriganti testi in italiano, inglese, francese (in un caso, anche in napoletano) e, insieme allo stesso Pieranunzi, ha dato loro una nuova veste vocale che ne esalta la suggestione narrativa. “Cantare Pieranunzi” è, oltre che un incontro tra generazioni, l’appassionante rappresentazione in suoni e parole di una simbiosi artistica che grazie alla sua intensità, freschezza, creatività vi porterà in un mondo di storie sonore cui sarà impossibile resistere. Una novità assoluta, da non perdere. «La storia di “Cantare Pieranunzi” comincia con una mail inviatami da Carla Marcotulli, insegnante di canto jazz presso il Conservatorio di Santa Cecilia, a Roma. Nella mail venivo informato che per il suo esame di diploma la studentessa Valentina Ranalli avrebbe presentato una tesi incentrata completamente su miei brani e che su questi aveva anche messo le parole. Non era la prima volta che una cantante metteva un testo su miei pezzi, ma sentivo che stavolta c’era qualcosa di diverso. Volli incontrare Valentina. Lei mi fece ascoltare le registrazioni dei brani cantati col suo gruppo e mi diede la tesi che aveva scritto per l’esame. Scoprii cosí con sorpresa che la tesi recava il titolo Cantare Pieranunzi e che Valentina vi analizzava e descriveva i miei brani con un’acutezza ed un entusiasmo tali da portarne alla luce aspetti completamente nuovi. Una vera rivelazione. Ma per me la vera scoperta era lei, il suo talento, la sua intelligenza, la sua creatività, che prendevano la forma di riflessioni mai banali sulla musica e sul suo mistero, trovando a un certo punto ne “la musica che canta, la voce che suona” una risposta affascinante a quello che dovrebbe essere il canto. Dopo la “scoperta” venne quasi naturale decidere di registrare insieme i pezzi su cui Valentina aveva messo i suoi bei testi in italiano, inglese, francese e partenopeo (è quello, molto intenso, su “Persona”, scritto nella lingua della sua terra). Trattandosi però di una storia speciale, pensai che per l’occasione anche il contesto in cui realizzarla non poteva che essere speciale. Di qui l’idea di dar vita allo Youth Project, riunire cioè intorno a Valentina un gruppo di giovani musicisti che sottolineassero con la loro freschezza ed energia la luminosità della sua voce e il calore dei suoi testi. E così è stato. Grazie a loro infatti le parole scritte da Valentina per la tesi “Cantare Pieranunzi” si sono trasformate, come in una bella fiaba, nell’album “Cantare Pieranunzi”, in cui troverete esattamente quella “musica che canta e voce che suona” di cui, come di un suo sogno, lei parlava nella tesi.» Enrico Pieranunzi.

 

DOMENICA 13 AGOSTO

ALESSANDRO MENICHELLI TRIO

INGRESSO 5 euro con consumazione

 

Domenica 13 agosto Alessandro Menichelli presenta al Fara Music Festival il disco  Songs of Days Gone By uscito per l’etichetta Emme Record Label. La band, completata da Nicolò di Caro alla batteria e Lorenzo Scipioni al contrabbasso, si distingue per una grande coesione tra i musicisti che spesso mettono da parte le regole scritte per abbandonarsi all’improvvisazione pura e alla libera interpretazione. Tutto questo senza tralasciare l’importanza della melodia e della composizione che rimangono sempre gli elementi fondamentali. Un jazz contemporaneo, in sintesi, dove l’interplay svolge un ruolo preponderante e dove le composizioni raccontano dei momenti ben precisi di vita vissuta, fatti di incontri, sensazioni e profumi che rimandano a un tempo ormai andato. Il passato, dunque, rivive attraverso la musica e attraverso le idee di Alessandro Menichelli, autore di tutte le undici tracce del disco. Ogni brano, infatti, rappresenta una storia a sé stante che ha lasciato una traccia evidente nel modo di comporre e di intendere la musica.

 

 

LUNEDI’ 14 AGOSTO

CESARE FERRO QUARTET

INGRESSO 5 euro con consumazione

 

Cesare Ferro porta in scena al Fara Music Festival il disco d’esordio Wergild, che attraverso la musica descrive le fasi della vita di un soldato. In questo progetto il linguaggio del jazz incontra il rock, tra chitarre distorte e suoni dai tratti contemporanei. L’album è in uscita venerdì 20 gennaio per l’etichetta Emme Record Label e vede la partecipazione di Federico Negri alla batteria, Luca Scardovelli alla chitarra e Riccardo Barba al pianoforte. La guerra, dunque, è il nucleo tematico di questo progetto e le composizioni raccontano alcuni momenti salienti, partendo dalle fasi iniziali fino alla fine. Gli strumenti musicali, dunque, non sono altro che pennelli che disegnano un tema preciso senza mai abbandonare il gusto per la melodia e dando forza al lavoro d’insieme. Nella guerra, le vite mandate al fronte diventano numeri approssimativi, gettati gli uni contro gli altri verso un’inevitabile mutua distruzione: valgono ormai meno del pezzo di terra che sono stati mandati a conquistare. Wergild, parola di origine longobarda, indica infatti una somma in denaro che stabilisce il valore teorico di una persona annullando così il significato esistenziale dell’uomo il quale viene ridotto a moneta. Così i soldati, le loro vite, diventano mera merce di scambio per un pezzo di terra sul quale molti di loro non metteranno mai piede.

 

 

MARTEDI’ 15

BARBA NEGRI ZILIANI

INGRESSO 5 euro con consumazione

 

 

Al Fara Music Festival il trio formato da Riccardo Barba al piano e sintetizzatori, Nicola Ziliani al contrabbasso e Federico Negri alla batteria presenta il disco Orpheus in the Underground, progetto in cui il jazz e la musica classica si fondono con il rock, l’elettronica in un viaggio e in una sperimentazione continua. In questo nuovo lavoro, uscito dopo l’album d’esordio intitolato Too Many Keys, il gruppo ha cristallizzato i risultati della sua ricerca. Questo progetto, infatti, nasce da influenze che provengono dal jazz e dalla musica classica e si spinge verso i territori del rock e dell’elettronica, consolidandosi in una struttura di concept album, ricco di voci e sonorità cangianti. Non a caso uno dei tratti distintivi della band è la ricerca sonora rivolta alla sperimentazione elettronica e alla contaminazione tra elementi strutturali della musica classica. Un cammino che prosegue verso la musica rock e verso l’innesto di sintetizzatori ed elettronica, partendo dalla classica formazione del piano trio. I tre strumenti si fanno strada tra suoni acustici e distorsioni elettriche di diverso tipo; sintetizzatori e sequencer si inseriscono nell’album come voci aggiunte e in una delle tracce. Il disco si compone di brani originali di Riccardo Barba, un brano della band americana Au Revoir Simone e Nimrod dalle Enigma Variations di Edward Elgar.

 

Dall’11 agosto al 27 terza parte

Ritorno allo spazio Into the Garden

Fara Music Garden, Via di Porta Montopoli, 5, Abbazia di Farfa (Ri)

Inizio Concerti, ore 21.30

 Tutti i concerti avranno un costo di 5,00€ e comprendono una consumazione eccezion fatta per il concerti di Enrico Pieranunzi & Valentina Ranalli e Gabriele Mirabassi Trio che costeranno 10 euro

 

11 agosto | Blinding Sphere – Gabriele Mirabassi Trio

12 Agosto | Enrico Pieranunzi & Valentina Ranalli

13 agosto | Alessandro Menichelli Trio

14 agosto | Cesare Ferro 4et

15 agosto | Barba Negri Ziliani

18 agosto | Casciaro Basile 4et

19 agosto | Metronautica

20 agosto | Antonio Della Polla Trio

26 agosto | Kairos

27 agosto | Jopek Klemensiewicz

 

 

 

 

 

Author: redazione