È uscito in questi giorni il CD “RAMIFICAZIONI” – edito da Abeat records – un disco, dove la poesia di Domenico Cipriano, con versi in italiano e in dialetto, incontra la musica di Carmine Ioanna. Un felice connubio di linguaggi simili e sonori, ovvero la poesia e la musica, di due artisti che riescono insieme a far “ramificare” ( come nel titolo) la loro arte, le loro passioni.
L’amore per la terra di Irpinia, la bellezza dei luoghi, le storie della gente, la parola poetica e le note si fondono in questo lavoro raffinato.
Paolo Fresu, noto trombettista, si unisce al felice incontro, creando con il suo strumento atmosfere fascinose.
Le Poesie di Cipriano – in dialetto altirpino e
in lingua italiana – intrecciano versi con la musica: la malinconia, la leggerezza, la realtà e il sogno si fondono in modo suggestivo.
Il CD racchiude anche una selezione di fotografie di Luigi Cipriano scattate all’Abbazia del Goleto e tutti i testi.
Domenico Cipriano ha già siglato belle collaborazioni tra poesia e musica:
il disco “Le note richiamano versi”, realizzato nel 2004 dalla
JP Band (con Enzo Marangelo, Enzo Orefice, Piero Leveratto ed Ettore Fioravanti) e performance con la formazione “E.VERSI jazz-poety” (con Carmine Cataldo e Fabio Lauria).
Propongo ai lettori di Sabina Magazine due sue poesie, incluse
nel CD,
e segnalo questo link
http://www.abeatrecords.com/
Auguri di buone feste a tutti i lettori di Sabina Magazine!!!
Dal brano: “VIERNU” / INVERNO
LA NEGLIA
Quannu scenn’ la neglia
nun vidi chiù ‘nnanzi
né alluschi adduretu
t’accuorgi ca tuttu lu munnu
è straqqu e sc’cumbàr’.
Puru la nev’ s’ sc’quaglia
e r’ pret’ sonn’ ’nnaccuvat’
cumm’a tutt’ r’ cos’.
È lu cielu ca scenn’
e t’ ven’ a truvà,
’na cummara ca vol’ sapé cumm’ t’ siendi.
Lu paesu t’ vol’ accuità
e camini senza sapé si la vianova funisc’.
E sienti na voc’ ’mmiezzu a la chiazza
ma nun sai ch’ vac’ ascenn’
o si sonn’ li muorti
ca so’ m’nuti a passià
prima ca lu solu t’ ruveglia.
LA NEBBIA. Quando scende la nebbia / non vedi più davanti / né dietro / ti accorgi che tutto il mondo / è stanco e scompare. Anche / la neve si scioglie e le pietre / sono nascoste / come tutte le altre cose. / È il celo che scende / e ti viene a trovare, / come una comare che vuole sapere / come stai. / Il paese / ti vuole rassicurare e cammini / senza sapere se finisce la strada. / E senti una voce nella piazza / ma non sai cosa chiede / o se sono i morti / che sono venuti a passeggiare / prima che il sole ti svegli.
Dal brano: MARIA CARMELA
***
Ho nostalgia di un luogo
che non ho mai visitato.
Della sua lingua straniera e della musica
che ne è radice. Del sole mentre scompare
e della nebbia paziente
in cui immagino i volti la sera.
Un paese che non ha percorso il corpo
destinato a imprimere memoria
ma la mente ogni notte crea
trascinando nel pensiero ciò che sono stato
e ho desiderato. E nelle sue contrade ci incontriamo
per tracciare i nostri passi: due equilibristi
sopra questi abissi.