Ha fatto della sua vita un pellegrinaggio Francisco Sancho Boanerges http://www.boanerges.es/index.php/it/, per lui, noto camminatore catalano (a 51 anni percorre le vie di fede da quasi un trentennio), il pellegrinaggio non è un viaggio, è una lunga preghiera fatta con il corpo, alla ricerca della essenzialità, dove gioca un ruolo fondamentale il valore del silenzio. L’incontro con Francisco, organizzato dalla Pro Loco di Scandriglia presso il Teatro Sant’Antonio, ha donato ai presenti un momento di grande poesia e vera spiritualità, Francisco nelle sue tappe dispensa pillole di poesia, saggezza e speranza nel futuro.
Spagnolo di origine e vicentino d’adozione, ha fatto del pellegrinaggio a piedi la sua espressione di vita cristiana.
Il vero cammino di Francisco si svolge sempre condividendo la sua straordinaria esperienza con il pubblico, attraverso l’organizzazione di un fitto calendario di incontri, proiezioni, mostre fotografiche, egli vuole testimoniare la sua fede profonda e invitare, chiunque abbia il desiderio e la possibilità di vivere un’esperienza così coinvolgente, a mettersi in cammino. Perchè il cammino oltre che fisico deve essere soprattutto spirituale :”Io preferisco camminare più che parlare, ma sono qui a raccontarvi questo sogno che ormai è una realtà, iniziato il 13 novembre del 2021. Ho cominciato con il 1° pellegrinaggio nel 1995, gli amici di università, a conclusione del percorso di studi, mi donarono un libro sul Cammino di Santiago, dopo averlo letto feci il primo tratto e da lì non mi sono più fermato. Ho imparato a camminare in orizzontale guardando in verticale, non è necessario intraprendere lunghi percorsi, è sufficiente vivere il proprio territorio e i cammini presenti. Avete qui il meraviglioso Cammino di Francesco, fin da piccolo sognavo di percorrerlo! In Italia tra l’altro si trovano i Cammini più belli d’Europa, tra cui quelli dedicati a S. Francesco, San Benedetto, San Tommaso, la Via Francigena, la Via del perdono ed altri”.
“Ogni Cammino ha rappresentato una occasione per confrontarmi con me stesso, noi stessi siamo il cammino – ha spiegato Francisco – Non è facile capire chi sei, così a volte è importante uscire dalla zona comfort. Il pellegrinaggio è un itinerario che, dovunque termini, conduce a un progresso così come lo dovrebbe ogni fase, ogni giorno della vita. E un’ascesa “.
Francisco è un maitre restaurant di professione, lavora per sostenersi ed anche per sostenere le spese dei suoi Cammini.
Nel suo lungo pellegrinare ha compreso che:“La vita è un dono e va vissuta come tale, il pellegrinaggio è una grande ricchezza, è l’incontro con la natura, con gli altri, con la storia, è una occasione di vera condivisione. La condivisione con i vari luoghi mi ha fatto incontrare davvero tanti angeli”.
Una visione positiva della vita, senz’altro in grado di salvare il presente.
Francisco è partito il 13 novembre (giorno scelto per ricordare la mamma scomparsa da poco), sarà questo (dopo gli ultimi pellegrinaggi del 2015-2016-2019) il suo Cammino più impegnativo e faticoso, che lo porterà a percorrere oltre 1200 chilometri a piedi, in Italia tornerà nel 2024 dopo aver visitato circa 60 località che vanno da Santa Maria di Leuca, luogo indicato come Finibus Terrae, a Santiago, come Finis Terrae e poi Mont Saint Michel, Trondheim, San Pietroburgo, Innsbruck, tanto per nominarne alcuni.
Questo Cammino è battezzato come Cammino di Luce, per Francisco un importante traguardo quello di unire i più importanti siti religiosi nel Medioevo, su un lungo percorso da Occidente a Oriente.
In Italia ha avuto il sostegno di Pro Loco Lazio e UNPI, nella tappa di Scandriglia (luogo che ospita il Santuario di Santa Maria delle Grazie e la chiesetta rurale di Santa Barbara) il supporto (con l’ospitalità e il dono di prodotti tipici) è venuto dalla Pro Loco diretta da Bruno Borgia, l’evento è stato condiviso anche dal Comune, nella persona del sindaco Lorenzo Ferrante.
nella foto Francisco con Bruno Borgia (Presidente della Pro Loco)
Maria Grazia Di Mario