di Giuseppe Manzo
Il borgo di Castelnuovo di Farfa è lieto e orgoglioso per la candidatura agli Oscar 2021 di Francesco Pegoretti, originario del paese sabino dove c’è una tradizione di truccatori e parrucchieri del cinema, che ci sono nati o ci hanno soggiornato. La nomination di Pegoretti per le acconciature nel film di Matteo Garrone, in verità, non è stata una sorpresa, poiché, se c’è un motivo che ha messo tutti d’accordo su un film che non ha raccolto grandi consensi, sono proprio le straordinarie acconciature e il make-up indimenticabile di alcuni personaggi.
Ricordiamo che il regista Garrone non aveva scelto l’ausilio dell’elettronica e aveva invece preferito la creazione di personaggi autentici, grazie alla magia del trucco di grandi maestri come l’italiana Dalia Colli, l’inglese Mark Coulier e appunto il nostro Francesco Pegoretti. E’ un grande lavoro di squadra quello che lega gli hair stylist, ovvero gli acconciatori, con il make up artist, un lavoro non facile che, nel caso del film “Pinocchio”, potrebbe essere riconosciuto e premiato con un Oscar che sarebbe in gran parte italiano.
La storia dell’hair stylist sabino inizia nel salone di parrucchiera della mamma, Alberta Giuliani, anche lei hair stylist internazionale più volte premiata. Dopo il liceo e gli studi di storia dell’arte all’università, Pegoretti mette a frutto le sue conoscenze nel campo in tv movie di costume come “Virginia, la monaca di Monza”, “Sacco & Vanzetti”, “Rebecca, la prima moglie”. Al cinema collabora con Daniele Luchetti per il film “Mio fratello è figlio unico”, e tra i suoi crediti ci sono “Viola di mare”, “La nostra vita”, “Educazione siberiana”, “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, “Romeo & Juliet, “Il racconto dei racconti”, sua prima collaborazione con Matteo Garrone, “Ben Hur”, la serie tv “I Medici”, il film “Napoli velata”, “The Happy Prince” e le serie internazionali “Trust”, “Il rapimento Getty” e “Carnival Row”.
Pegoretti è docente nella sua materia all’Accademia del cinema. Questa è la sua prima candidatura all’Oscar, ma ha già vinto due David di Donatello per le sue collaborazioni con Garrone ne “Il racconto dei racconti” e in “Pinocchio”. Una terza candidatura l’ha ottenuta per “Educazione siberiana”. Ha vinto anche tre premi Berenice per “Anna Karenina”, “Il racconto dei racconti” e “Napoli velata”.
Questa in breve l’inizio della fortunata carriera del giovane Francesco Pegoretti, con tanti set nazionali ed internazionali che lo hanno portato dagli olivi di Castelnuovo alle palme di Los Angeles. Giuseppe Manzo