In Nome Officina Politica leggiamo con curiosità e preoccupazione le ultime dichiarazioni del presidente di ASM Regnini sui progetti di sviluppo della Raccolta Differenziata e, analogamente a quanto affermato dal nostro rappresentante in Consiglio Comunale Carlo Ubertini, non possiamo non notare le contraddizioni tra queste dichiarazioni e quanto affermato recentemente dagli Assessori Sebastiani e Sanesi.
Il primo, in una intervista di fine aprile dichiarava che “è necessaria una differenziata ben fatta, affinché i rifiuti non vengano trasportati altrove, Rieti deve avere il suo centro di trattamento per abbassare il costo della TARI”, salvo poi mettere le mani avanti chiarendo che “per fare la tariffa puntuale si deve estendere in maniera capillare il servizio di raccolta rifiuti per ogni strada…”, il secondo dichiarava recentemente alla stampa che “già dal prossimo anno si potrà applicare la tariffa puntuale”, che consentirebbe alle famiglie che eseguono meticolosamente la raccolta differenziata, di ridurre i costi della TARI.
Tuttavia l’ASM, attraverso il suo presidente Regnini, smentisce tutti e chiarisce che l’unico progetto in corso di esecuzione per lo sviluppo della raccolta differenziata è basato sull’avvio dell’impianto ReMat, che serve a separare rifiuti indifferenziati e non a lavorare rifiuti già differenziati da cittadini virtuosi.
Infatti, conferma Regnini, una volta avviato l’impianto i cittadini dovranno separare solo organico e vetro, tutto il resto sarà conferito nell’indifferenziato che poi sarà trattato nell’impianto.
Quindi, con l’adozione di questo impianto, la raccolta differenziata verrà depotenziata e non sviluppata: la quota di indifferenziato aumenterà (sarà composta da tutti i rifiuti tranne vetro e organico) e non sarà più possibile applicare la tariffa puntuale per individuare i cittadini più virtuosi (ovvero che producono meno rifiuto indifferenziato, semplicemente i cittadini non avranno la possibilità di differenziare) e premiarli attraverso una riduzione della TARI. A questo punto a cosa servirebbero i cassonetti intelligenti citati dall’assessore Sanesi?
L’impianto ReMat lavora con un principio esattamente opposto alla Tariffazione Puntuale, quindi non è propedeutico ad alcuna riduzione della TARI attraverso l’adozione di tale tariffa.
Si deve peraltro considerare che tramite la separazione dei rifiuti eseguita dai cittadini si ottiene il vantaggio di ottenere rifiuti separati di alta qualità in grado di generare ricavi, mentre con i flussi separati meccanicamente dal ReMat non si raggiungeranno mai rifiuti separati con lo stesso grado di qualità, con il rischio che questi non abbiano mercato per il riciclo e che quindi gestirli diventi un costo addizionale: da valutare se non sia anche questo il motivo per cui la soluzione ReMat non appare in realtà così diffusa.
In conclusione ci sembra assurdo che ASM, ormai ridotta a braccio esecutivo dell’amministrazione, benché ancora legalmente mista pubblico-privato, sulla sua missione principale dica cose opposte a quelle degli assessori. Chi decide la politica di trattamento dei rifiuti a Rieti? Come si sposa il progetto ReMat con la propaganda sull’iniziativa “cassonetti intelligenti”?
Invitiamo gli assessori a chiarire con i cittadini le reali intenzioni dell’amministrazione. La scelta di depotenziare la raccolta differenziata è legittima, anche se condannabile perché costosa ed inquinante, così come quella di spendere soldi per una soluzione di dubbia efficacia. Ma si abbia almeno l’onestà di chiarire che questa soluzione non prelude ad alcuna possibilità di riduzione della TARI e di sviluppo della raccolta differenziata ai livelli richiesti dagli obiettivi normativi.